Guccini, «comunista io? Macché». La politica? I grillini sembrano testimoni di Geova, le sardine dei boyscout

2 Dic 2019 14:41 - di Redazione
Guccini

La domanda a Guccini sorge spontanea. La sua risposta pure. «Comunista io? Macché. Ero anche antisovietico. Cinque anni fa feci un endorsement per un consigliere di Leu, Igor Taruffi. Una persona che stimo molto. È di Porretta. Lui sì, viene dal Pci. Una sera gli ho detto che non sono mai stato comunista. Ha fatto una faccia…». Con tanto di siparietti privati, il cantautore e scrittore Francesco Guccini si rivela in un’intervista al Corriere della Sera dove, a scanso di equivoci. E un po’ anche facendosi beffa della «giustizia proletaria» da lui cantata e ri-cantata nei decenni, parla a lungo di politica.

Francesco Guccini, «io comunista? Mai stato»…

E così, al giornalista spiazzato che gli chiede se sia stato anarchico, risponde che «l’anarchia non esiste più» («De André è stato anarchico», annota). «Forse libertario… Io sono sempre stato un azionista. I miei riferimenti erano Giustizia e libertà»… E allora oggi? Come si mette il cantautore emiliano? Attualmente il suo partito è «il Pd», che vota però con una spina nel fianco: «La sinistra ha sempre questo dramma: seimila correnti… È così dal congresso di Livorno». Immediato allora il collegamento dell’intervistatore al voto di gennaio in Emilia-Romagna. E a chi gli chiede se vincerà la Lega, Guccini risponde: «Non credo… Questa è una Regione governata bene. C’è un’ottima sanità e anche la scuola… Beh, quella lasciamola perdere, la scuola è un problema nazionale». E allora, il fatto che a Ferrara abbia vinto il partito di Matteo Salvini, come lo spiega il Maestrone Guccini? «Ci sono rimasto male. Anche se non mi ha del tutto stupito. In fin dei conti pure il fascismo fu subito molto forte a Ferrara».

I grillini? Testimoni di Geova. Sardine? Sembrano uscite dai Boy scout

L’intervista procede un po’ per estremi. E così, dei  5 Stelle, che in passato ha paragonato ai Testimoni di Geova, Guccini sostiene: Grillo l’ho incrociato una sola volta… A lui vorrei far notare che piazza Maggiore con il mio concerto dell’84 l’ho riempita più di lui. E anche il PalaDozza». E suoi “discepoli”? «Diciamo che hanno l’entusiasmo dei giovani che abbracciano completamente una causa ma che una volta al governo scoprono di non poter fare più i duri e puri. Certo, sarebbe meglio se qui dessero una mano». E le sardine allora? Il cantautore si limita a definirlo un fenomeno «divertente». Poi aggiunge: «Una piazza può gridare libertà». Negli anni 70 avrebbero indossato l’eskimo? «Ma quelli erano duri. Qui ci sono anche tanti ragazzi che provengono dall’area cattolica. Dai Boy Scout». Un altro mondo. Un’altra politica…

 

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