I magistrati la convocano, ma la Occhionero se ne sta in Parlamento. La Procura dovrà aspettare
L’onorevole Occhionero – che in carcere con l’assistente accusato per mafia ci andava – ha impegni parlamentari e quindi non si presenta di fronte ai magistrati. La Procura di Palermo voleva interrogare oggi la parlamentare di Italia Viva indagata per il suo rapporto con Alessandro Nicosia. Ma la donna ha dato buca agli inquirenti adducendo motivazioni legate al suo mandato.
La deputata renziana è iscritta nel registro degli indagati per falso. Secondo l’aggiunto Paolo Guido e i sostituti Francesca Dessì e Calogero Ferrara, Occhionero avrebbe fatto entrare Antonello Nicosia assieme a lei in carcere. Lo presentava come suo assistente parlamentare, prima che questa veste venisse ufficializzata con un contratto. Peraltro sospetto: la “prestazione” di Nicosia pare fosse retribuita per cinquanta euro al mese…
L’assistente della Occhionero è in carcere
Nicosia si trova in carcere con l’accusa di essere organico alla famiglia mafiosa di Sciacca. Avrebbe approfittato del rapporto con l’onorevole per avere libero accesso nei penitenziari di Agrigento, Sciacca e Siracusa, incontrare i detenuti e discutere di faccende che nulla riguardavano le condizioni carcerarie.
Eppure è per il suo impegno in difesa dei diritti dei detenuti che Occhionero ha sostenuto di averlo scelto. Nicosia proveniva dal mondo dei Radicali, curava delle rubriche televisive sul mondo carcerario. Tanto è bastato per accreditarsi agli occhi della donna e bypassare ogni verifica sul suo curriculum e sulla sua fedina penale sporcata da una condanna per droga a dieci anni. La richiesta di differimento dell’interrogatorio reca la firma degli avvocati Giovanni Di Benedetto e Giovanni Bruno.
La battaglia di Fratelli d’Italia
In Parlamento, il caso Occhionero è stato sollevato solo dai parlamentari di Fratelli d’Italia, nel silenzio dei grillini, stranamente zitti. In particolare da Delmastro e Donzelli sono venute giù bordate nell’Aula di Montecitorio, ma nessuno si è preoccupato di rispondere nel merito. Su iniziativa della deputata Wanda Ferro si è tenuta l’audizione (segregata) della Occhionero in commissione antimafia, mentre l’on. Carolina Varchi ha sollecitato iniziative in commissione giustizia.