I NoTav che sfasciano vogliono in galera il piddino che li denuncia. E M5s li difende alla Camera

7 Dic 2019 11:00 - di Francesco Storace

Tre distinte querele da altrettanti personaggi non propriamente raccomandabili. Madame – non madamina – Dana Lauriola, esponente di spicco del centro sociale Askatasuna di Torino, dove com’è noto alle 17 di ogni giorno si raduna la buona borghesia cresciuta a chiavi inglesi. Giorgio Vair, già vicesindaco del comune di San Didero, “condannato in sede civile – si legge nei documenti parlamentari – al pagamento di una ingente somma alla società Ltf per aver intralciato i sondaggi di scavo del terreno”. Giorgio Rossetto, che di Askatasuna è uno dei leader. Nelle sue dichiarazioni, Esposito aveva detto che costui coordinava le azioni violente a Chiomonte mentre era agli arresti domiciliari. “Dispensa ordini dalla poltrona di casa sua”, era stata la frase per cui i NoTav avrebbero voluto mettere volentieri le manette ai polsi di Esposito. Ovvero, punire chi denuncia e non chi infrange la legge.

Grazie agli eroi antiTav, Stefano Esposito vive da anni sotto scorta di polizia, dal primo giugno del 2013. In giunta per le autorizzazioni a procedere, durante l’audizione, ha risposto a Delmastro di aver fatto “più volte richiesta di rinuncia al dispositivo di protezione”, ma è tuttora sotto protezione.

Vietato presentare interpellanze…

Tra gli atti più “gravi” che gli rimproverano gli antagonisti torinesi, una serie di atti parlamentari di denuncia. Durante l’operazione di sgombero dell’occupazione abusiva da parte di esponenti del movimento NoTav del sito della Maddalena Chiomonte, Esposito aveva raccontato in un’interpellanza quel che era successo. Ovvero, “una frangia di circa 300 appartenenti ai centri sociali e a gruppi anarcoinsurrezionalisti, hanno aggredito con pietre, bulloni e pece calda i reparti di polizia, carabinieri, Guardia di finanza e Guardia forestale causando 62 feriti”.

Si sono sentiti diffamati, poverini, e lo hanno denunciato. Le percosse alle forze dell’ordine non bastano, evidentemente. In un altro mondo la pratica sarebbe stata archiviata in poco tempo. Invece, si dovrà pronunciare il Parlamento, con la sorpresa rappresentata dai Cinquestelle: in giunta per le autorizzazioni a procedere hanno votato contro Esposito, schierandosi con i centro sociali. NoTav contro SiTav, antagonisti contro il Pd, ma con i grillini schierati dalla parte opposta dell’alleato di governo. Quando finirà questa schifezza?

Per informazioni telefonare a Nicola Zingaretti.

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