I preti anti-Salvini corrono a benedire le “sardine”. Da mons. Galantino a suor Giuliana, tutti in piazza
Da mons, Galantino a suor Giuliana, la militanza dei “don”. Li chiamano “suore e preti rossi” o “suore e preti impegnati (a sinistra)”. Hanno una sorta di ossessione, vedono il diavolo solo se si parla di sovranismo. Non dicono una parola sul Crocifisso tolto dalle aule «per non offendere i non credenti». Tacciono sul Natale “nascosto” nelle scuole, sempre per non offendere «chi ha una fede diversa». Solo piccoli accenni sulla questione dell’utero in affitto. Piccole punzecchiature sulle adozioni gay e sui presepi blasfemi. Ma se si parla di Salvini, no. In quel momento i “preti rossi” scendono in piazza.
Da mons. Galantino a suor Giuliana: le sardine sono belle
Con le sardine a Torino c’era suor Giuliana. «Sono qui perché sono cittadina italiana e una suora del Cottolengo. I valori che qui vengono espressi vanno molto più in là di un rosario detto in piazza per una manciata di voti». Il riferimento, tanto per non cambiare, è al leader della Lega.
Dello stesso avviso mons. Galantino «Non posso che avere simpatia per questi ragazzi. Prendono l’iniziativa per dire a noi adulti che non ce la fanno più a sentirci solo gridare». L’ex segretario della Cei, dunque, “benedice” l’iniziativa delle Sardine. Lo fa in un’intervista a Circo Massimo su Radio Capital. «Mi dispiace che siano costretti a vedersi aggrediti e tante volte ridicolizzati», dice. «Così perdiamo una bella possibilità di essere messi fuori da certi nostri schemi stantii».
Non manca il solito attacco a Salvini. «Uomini e donne pensano di fare politica con ogni mezzo», afferma mons. Galantino.