Il Ciscos Ugl entra all’Onu. Un riconoscimento frutto di anni d’impegno nella cooperazione

4 Dic 2019 16:11 - di Chiara Volpi
Il Ciscos Ugl entra all'Onu
Il Ciscos Ugl entra all’Onu. Eppure, il governo Renzi ci aveva provato a cancellare lo spazio del confronto sulla cooperazione internazionale. O meglio come ricordato su La Meta sociale dal segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone, «Matteo Renzi aveva provato a cancellare il luogo del confronto nel nostro Paese, attraverso un referendum costituzionale. Sonoramente e fortunatamente bocciato dagli italiani». L’Onu, per fortuna non ne ha minimamente tenuto conto. E non ha dato seguito al tentativo dem di ostracizzazione. Poi il lavoro importante. L’impegno costante. L’essere sempre in prima linea con progetti di ampio respiro incentrati sulla partecipazione e sulla generosità alla fine ha pagato. E oggi, il Ciscos Ugl presieduto da Patrizia Conte Del Ninno ha ottenuto lo stato consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.

Il Ciscos Ugl entra nel Palazzo di vetro

Non un semplice premio. Bensì, come ha sottolineato anche il segretario generale Paolo Capone in occasione della presentazione del riconoscimento ufficiale di ieri sera a Palazzo Wedeking in Piazza Colonna, «uno stimolo ad andare avanti fino a raggiungere l’obiettivo dell’elevazione economica e sociale dei lavoratori e delle lavoratrici ad ogni latitudine». Cose che il Ciscos Ugl, in oltre 15 anni di impegno sociale, ha già iniziato a fare da molto tempo, dall’Iraq all’Argentina. Dal Brasile alla Nigeria. Dallo Sri Lan-ka in Israele. Passando per Capo Verde, Pakistan, Senegal, Costa D’Avorio. E sempre, ha spiegato nel suo intervento la presidente del Ciscos Ugl Patrizia Conte Del Ninno, «tenendo presenti due punti chiave: da un lato, cercare di rendere migliore l’esistenza dei più deboli, e quindi principalmente donne e bambini, in Paesi economicamente in difficoltà. Dall’altro operando con determinazione e coraggio sociale in aree geografiche in cui sussistono sacche di arretratezza e povertà. Pronti a intervenire sempre anche a sostegno delle esigenze delle comunità italiane sparse nel mondo».

Il riconoscimento Onu frutto di anni d’impegno nella cooperazione

Un lavoro continuo e a dir poco impegnativo sul fronte dei contatti diplomatici e del dispendio di energie. Oltre che prodromico a una progettualità che il segretario generale dell’Ugl e il presidente del Ciscos Ugl, hanno saputo tradurre in una grande opportunità. E, perché no, anche nel risultato conseguito con l’odierno riconoscimento arrivato dall’Onu. «Facendo conto principalmente sulle nostre risorse umane e finanziarie – ha infatti spiegato ieri a Palazzo Wedeking la presidente del Ciscos Ugl – abbiamo ottenuto risultati che ci hanno condotto al conseguimento del riconoscimento di cui oggi siamo orgogliosi. E che è stato possibile grazie anche alle relazioni che abbiamo intavolato o consolidato negli anni con istituzioni pubbliche ed enti privati». Un lavoro condiviso da Patrizia Conte del Ninno e da Paolo Capone con molti esponenti dell’Ugl impegnati sul fronte dell’occupazione e della cooperazione internazionale.

La presentazione del Ciscos Ugl a Palazzo Wedeking di Piazza Colonna

Tutti presenti ieri alla presentazione di Palazzo Wedeking: da Daniela Ballico (sindaco di Ciampino) a Claudio Durigon (parlamentare della Lega). Passando per il responsabile per l’Ugl delle relazioni con l’estero, Gianluigi Ferretti. Un impegno che proseguirà nei prossimi mesi con alcune delle proposte che saranno poste al vaglio al Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite. Nella convinzione, ha concluso la numero uno del Ciscos Ugl, «che potremmo portare in quel contesto internazionale le nostre idee e i nostri progetti, sempre guardando ai più deboli».

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