Il Pci, la Iotti: ma quanti soldi dobbiamo spendere dimenticando le atrocità del comunismo…
Un obolo annuale alla memoria del comunismo. Una volta tocca al Pci essere celebrato di tasca nostra, la volta precedente – ma si paga di qui a poco – tocca a Nilde Iotti. Nell’Italia governata dagli europeisti che poche settimane fa hanno condannato per la prima volta a Strasburgo le atrocità del comunismo, continuiamo a finanziare la memoria rossa.
E oggi a Roma cominciano le “celebrazioni” della Gran Dama di Togliatti. Tra ventennale della morte e centenario della nascita, Conte uno e Conte secondo hanno messo mano al portafoglio (nostro): quest’anno e il prossimo quattrocentomila per la fondazione del Pci a Livorno, l’anno scorso per il 2019 e il 2020 duecentomila per il ricordo della signora. Seicentomila euro degli italiani.
Chi gestirà i soldi per celebrare la Iotti non si sa
Primo mistero, per la Iotti, non si sa chi se ne occupa. E infatti la presidente della fondazione a lei intitolata, la compagna Livia Turco, smadonna perchè il bando per spendere quei quattrini non è stato ancora pubblicato dalla presidenza del Consiglio. La fondazione Iotti ha presentato il progetto un anno fa e capofila, manco a dirlo, è l’istituto Gramsci. Ma i soldi arriveranno e chissà a chi.
C’è ben poco da commentare, solo vergognarsi! Ma non ci sono delle Autorità preposte per controllare?
L’unico che ha aperto uno spiraglio sugli atroci crimini commessi dai comunisti dopo il 25 aprile 1945 e fino ai primi mesi del 1947 è stato un uomo di sinistra, Giampaolo Pansa. Quanto dovremo ancora aspettare perché sia fatta piena luce su quel periodo tragico?
MATTEI, VENTURINI…..COMUNISTI ASSASSINI
IL COMUNISMO NON PASSERA’, C’E’ LA FIAMMA DELLA LIBERTA’
IERI COMPAGNI, OGGI SARDINE, STESSA PUZZA STESSO FINE!
Perché non se la pagano i compagni visti che è una festa di partito
Se i seguaci e gli aficionades del comunismo vogliono commemorare i loro promotori e i loro uomini e donne della loro storia,anche se oggigiorno il comunismo è stato bandito dalla UE,non si vede il motivo per cui debbano pagare tutti gli italiani.
Comunque sarebbe ora che tante associazioni venissero cancellate dal ricevere contributi statali.
In principio fu l’antiamericanismo, poi lo schierarsi, smaccatamente, con i movimenti del ’68. A seguire gli anni di piombo , con i terroristi che erano solo compagni che sbagliavano, mentre tutte le bombe, gli attentati ecc non potevano non essere di destra, e in tale senso hanno sempre proceduto “casualmente” i giustizialisti rossi , come se in gap fossero stati dei city angels. In parallelo, onnipresenti, i gazzettieri e i radical, allora ventenni e oggi vecchi comunisti, che peraltro non demordono mai, sempre pronti a condannare a morte chiunque non sia di sinistra. Ecco cosa dovrebbe celebrare il Paese, con i denari del Popolo. IL trionfo dell’odio di classe, della politica burocratica e vetero statalista, che chiama ancora gli imprenditori il “padronato”, tesa solo a conseguire vittorie elettorali, a mantenere posti e prebende, un comunismo zombie che si aggrappa ancora al pericolo di qualcosa che è morto da più di 70 anni, che va nelle scuole con spocchia e prepotenza ad insegnare alle nuove generazioni che chi cerca di risollevare il Paese e cerca democraticamente il consenso non può non essere un fascista, che chi cerca di garantire i confini della Patria da un invasione di energumeni devastatori e incapaci contenti è un pericoloso populista, che chi non si inchina ai boiardi europei che ci vogliono servi sciocchi non può non essere sovranista. In questo triste e tristo autunno giacobino, è tutto ciò che i compagni si apprestano a celebrare, con il plauso dei grand commis in prima fila pronti ad applaudire fragorosamente gli eroi del Politburo. De profundis.