Immigrati massacrano un 27enne: gli spaccano denti e spalla “per divertimento”. La moglie posta le foto su Fb
Lei è Giada, una 28enne di Taranto. Suo marito, un 27enne, è stato scelto a caso. Aggredito gratuitamente. Pestato selvaggiamente. E ridotto a furia di calci e pugni in un letto d’ospedale, con una spalla lesionata e senza più un dente in bocca. Né nell’arcata superiore. Né in quella inferiore. Così, a testimonianza dell’orrore subìto dal coniuge per mano di un gruppo di immigrati, la moglie ha gridato la sua disperazione su Facebook. Dove, pubblicando una serie di foto sconcertanti sulle drammatiche condizioni in cui versa il coniuge dopo la feroce aggressione, ha denunciato quanto accaduto. E condiviso dolore, indignazione e rabbia…
Branco di immigrati aggredisce per puro divertimento un uomo
La didascalia a quelle scioccanti immagini è, se possibile, ancora più eloquente degli scatti. «Salve a tutti – esordisce Giada sul social – sono una moglie tarantina di 28 anni». Poi, dopo essersi annunciata, prosegue: «Volevo condividere un episodio sconcertante accaduto a Taranto: mio marito stava tornando da lavoro ed è stato preso a calci e pugni da uomini di colore per puro divertimento. Ora ha la spalla lesionata. Non ha più i denti superiori e inferiori. Domando: un ragazzo di 27 anni può essere ridotto a deglutire cibi liquidi e a bere con l’ausilio di infermiere per causa di questi personaggi tanto elogiati dai tanti buonisti? Io non sono razzista, però è giusto che gli aggressori paghino al di là del colore della pelle»… Un urlo di dolore. Un appello disperato affidato all’etere.
Il doloroso post di denuncia della moglie 28enne della vittima
Un post che, scrive anche Il Giornale che lo ha ripreso in un servizio online, «ha sconvolto l’intera comunità tarantina e sta facendo il giro del web. È stato condiviso da oltre 6mila utenti». L’agguato, che definire spietato è dire poco, è scattato in via Leonida, in pieno centro. Ma, come riporta sempre il quotidiano milanese diretto da Sallusti, «non si sa ancora molto sugli aggressori. La polizia sta portando avanti le indagini per fermare i responsabili». Già, i responsabili: un gruppo di immigrati di colore. Riguardo ai quali, all’apice dello choc, la 28enne tarantina ha anche scritto: «Sicuramente non tutti sono uguali, ma un’aggressione di tale portata è paragonabile ad un attacco feroce di animale di grossa taglia»… Solo che qui le belve erano anche parecchie…
Perché su Repubblica non se ne parla? Che strano …
Ma ammazzarli NO ???