“Inammissibile” il vergognoso emendamento sulla cannabis light. Meloni: «Una nostra vittoria»
Salta la controversa norma sulla commercializzazione della cannabis ‘light’, con principio attivo thc inferiore allo 0,5%. Il sub-emendamento, contestatissimo dall’opposizione, approvato in commissione Bilancio al Senato, non passa perché inammissibile al Senato. Insieme alla norma sulla vendita della cannabis light, stralciate dalla manovra altre 14 norme. Tra le quali la tobin tax sulle transazioni finanziarie allo 0,04% e il rinvio allo 2022 dello stop al mercato tutelato dell’energia. Ad dichiarare inammissibili le 15 norme del ddl è stato il presidente del Senato Elisabetta Casellati, su indicazione dei tecnici.
Stop alla cannabis light, i grillini contro la Casellati
L’emendamento, inserito nel maxiemendamento alla manovra presentato dal governo che andrà al voto oggi con la fiducia, è stato giudicato “inammissibile”dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati. Motivazione? Per “estraneità di materia”. A chiedere il vaglio dell’ammissibilità, ieri, la Lega, che con FdI aveva dichiarato battaglia alla norma che prevedeva che la canapa industriale con un contenuto di Thc non superiore allo 0,5% non venisse più considerata come una sostanza stupefacente. Immediate le proteste dei senatori grillini, che hanno parlato di “decisione politica” della presidente Casellati. Esultano, invece, le opposizoni.
Lega, FI e FdI soddisfatte per la bocciatura
«Vittoria di Fratelli d’Italia: la norma sciagurata voluta dal M5S per legalizzare la vendita dei prodotti realizzati o contenenti cannabis a basso contenuto di Thc è stata dichiarata inammissibile ed è stata cancellata dalla manovra» Lo afferma Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia. «Una vittoria -aggiunge- di chi si batte per una vita libera da ogni droga e che abbiamo condotto al fianco delle comunità terapeutiche, degli operatori del servizio pubblico e delle associazioni. La droga non è mai leggera o innocua e noi continueremo a ribadirlo in ogni sede»
«Ai parlamentari del Pd e del M5S affranti perché non potranno legalizzare con la #manovra il consumo di hashish voglio dire che possono sempre sniffarsi la colla. Quella la trovano facilmente e si vende legalmente. #cannabis #cannabislight». Lo scrive il senatore Giovanbattista Fazzolari (Fdi) su Twitter.
«Ci tengo a ringraziare tecnicamente il presidente del Senato a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in tutta Italia. E a nome delle famiglie italiane per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore di droga prevista in una manovra economica di questo Paese». Il segretario della Lega, Matteo Salvini, intervenendo nell’Aula del Senato, elogia dunque la presidente.
Come anche Maurizio Gasparri di Forza Italia: «Ringrazio la Presidente del Senato Casellati perché ha imposto il rispetto delle regole. Cancellando tra gli altri l’incredibile emendamento che voleva utilizzare la legge di stabilità per reintrodurre il consumo di cannabis light. Lo strumento era improprio, la decisione era in contrasto con la sentenza della Cassazione e rappresentava una palese estraneità di materia. Il partito della droga rappresentato dal PD e dai grillini è stato severamente sconfitto».
Stralciati anche altri emendamenti
Stralciati dalla manovra anche altri provvedimenti. Innanzitutto la tobin tax (che introduceva un’aliquota dello 0,04% su alcuni tipi di transazione finanziarie online) e lo slittamento da luglio 2020 al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l’energia. Inoltre la presidenza del Senato giudic inammissibile anche le norme in materia di commissari straordinari, sul personale delle province, sulle modifiche al decreto Sblocca Italia, su modifiche alla legge delle concorrenza, di giustizia amministrativa, sulla magistratura contabile, cambiale digitale, educazione civica, banche di credito cooperativo, informatizzazione Inail, agenda digitale della Pa, misure per l’innovazione e sull’organizzazione del ministero della Giustizia.
Questa sera si terrà un vertice di maggioranza, ma non sulla manovra (che a questo punto dovrebbe essere chiusa) bensì su altri temi caldi come giustizia e autonomia.