Iva Zanicchi attacca Carola Rackete: «Si sente una paladina, vorrei mandarla a fare in c…»

13 Dic 2019 11:40 - di Redazione
Iva Zanicchi

«Vorrei mandare Carola Rackete a fare in c…, ma questa è una trasmissione seria e non posso farlo». Iva Zanicchi senza freni contro Carola Rackete nello studio della Repubblica delle donne. «Vorrei dare un voto a Carola Rackete, ha 31 anni. È una ragazza tedesca intelligentissima, viene da una famiglia molto ricca. È laureata, parla cinque lingue, governa una nave da sola. Meriterebbe 10 e lode. Ha salvato 50 migranti su un barcone che era vicino alle coste libico», dice.

«Merita un applauso per averli presi a bordo. Questa Carola, che è tedesca, poteva portarli in Germania», la stoccata di Iva Zanicchi. «La nave batteva bandiera olandese, poteva portarli in Olanda. Li ha portati in Italia, c’era il divieto del nostro governo. È arrivata vicino al porto di Lampedusa, ha finto di rallentare. E ha accelerato, speronando un’imbarcazione della Guardia di Finanza. Carola non poteva chiamare il governo olandese per chiedere al governo italiano di attraccare?».

«Questa donna, che si sente paladina e vuole salvare l’umanità mettendosi su uno scranno, sta rubando la scena alla povera Greta Thunberg. Dice che non dovremmo prendere l’aereo. Non dovremmo comprare vestiti, prendere un paio di scarpe all’anno. Poi non dovremmo mangiare carne o pesce. Cosa Dovremmo mangiare? Solo crauti?», dice ancora. Poi arriva al voto: «Un bel 4…».

Pochi giorni fa aveva Iva Zanicchi aveva dichiarato la sua stima per Giorgia Meloni. E su Silvio Berlusconi aveva detto: «Per lui l’affetto ci sarà sempre. Anche se poi, quando sono stata eletta in Europa con Forza Italia, il partito mi ha lasciata totalmente sola. La politica è un ambiente ancora più carogna di quello dello spettacolo».

In precedenza aveva trattato altri temi. «Potrebbe tornare il fascismo? Il comunismo non è mai andato via…». Iva Zanicchi aveva risposto così nello studio di Un giorno da Pecora. «Ho detto e ribadisco che la Resistenza ha avuto un gran valore. Ho raccontato che in un tratto dell’Appennino tosco-emiliano c’era un bastardo uscito dalle galere di Modena con altri delinquenti come lui e ne ha combinate di cotte e di crude. Era partigiano ma era un delinquente».

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