La corteggia su Fb: l’incontra, la rinchiude e la violenta per 10 giorni. È un richiedente asilo nigeriano
L’aguzzino è un 26enne nigeriano. La vittima una giovane 23enne della Repubblica Ceca. Attirata nella tana del lupo con l’inganno. Poi rinchiusa e tenuta prigioniera per 10, interminabili giorni di abusi, violenze, terrore. Rinchiusa nella stanzetta di un appartamento, la ragazza è stata picchiata. Violentata. Minacciata. Ridotta allo stremo.
Nigeriano adesca su Facebook una ragazza Ceca
La vicenda, denunciata dal Corriere della sera e rilanciata da Il Giornale, è cominciata circa un anno fa. I due si erano conosciuti su Facebook e da chat amichevoli erano passati subito a intessere online una relazione sentimentale. aPoi, appena 15 giorni fa, l’incontro di persona. La giovane, ricostruisce il Corriere, «ha preso una corriera ed è arrivata a Tribano, nella Bassa Padovana», attratta dalla proposta di matrimonio rivolta dal suo pseudo-findanzato virtuale. Armata di buone intenzioni e del tutto indifesa rispetto a tutt’altro tipo di accoglienza che avrebbe invece ricevuto.
Dopo un periodo di avances online i due s’incontrano 15 giorni fa
Così, come spiega Il Giornale che raccoglie la denuncia del Corriere, «da quando ha incontrato il ragazzo, per lei è iniziato un vero e proprio incubo. Dopo i primi giorni di complimenti e avances, il 26enne nigeriano è cambiato completamente». E dalle lusinghe si è passato alle minacce. Dai giochi di seduzione, agli abusi. Dalle parole dolci, alle botte. Dieci lunghi giorni di reclusione. Terrore. Mortificazione fisica. Pressione psicologica. Addirittura, a quanto risulta, sembra il 26enne nigeriano abbia persino derubato la ragazza di circa 2.000 euro. Poi, dopo 10 giorni di maltrattamenti e imposizioni, la ragazza riesce ad approfittare di un attimo di distrazione del suo aguzzino. Contatta su WhatsApp un amico francese. quest’ultimo dà l’allarme alle forze dell’ordine di Padova.
La giovane rinchiusa, abusata, picchiata per 10 giorni
Al loro arrivo, i carabinieri trovano la ragazza ancora sotto choc. I militari la accompagnano in caserma dove la vittima racconta quanto da lei subito. E denuncia l’orco nigeriano. Poi, sempre scortata dalle forze dell’ordine, la giovane arriva all’ospedale di Monselice, dove i medici hanno provveduto ad eseguire gli accertamenti del caso. Nel frattempo, le forze dell’ordine hanno avviato una caccia all’uomo serrata e senza sosta. Tanto che riescono nel giro di breve a trovare il nigeriano che, intercettato e individuato, viene portato in carcere. L’aguzzino, a un primo controllo risulta essere un richiedente asilo. Come scrivono i quotidiani sopra citati, «ospite di una struttura gestita dalla cooperativa Edeco», l’immigrato nigeriano è ora accusato di sequestro di persona e violenza sessuale.