Libia, ultimatum di Haftar al governo-fantoccio di Serraj: “Avete tre giorni per lasciare Tripoli”
Libia, ultimatum al governo fantoccio di Serraj. Le forze di Misurata hanno “72 ore” per ritirarsi da Tripoli e Sirte. A lanciare l’ultimatum è stato Ahmed Al-Mismari, il portavoce dell’Esercito nazionale libico guidato dal generale Khalifa Haftar. Lo riportano i media satellitari arabi. In un comunicato al-Mismari ha minacciato di continuare a bombardare le milizie di Misurata se tale ritiro non si verificasse. Sottolineando come ieri le forze dell’Lna abbiano preso di mira un deposito di armi inviate dalla Turchia. Le operazioni sono state condotte “in risposta all’annuncio da parte del governo di accordo nazionale di una richiesta di supporto logistico e tecnico alla Turchia”.
Al-Mismari ha sottolineato come la richiesta di aiuto alla Turchia di Fayez al-Serraj rappresenti “un inutile tentativo di salvataggio”. “L’operazione ha provocato l’indebolimento delle capacità del nemico in diversi siti militari a Misurata. I nostri combattenti sono tornati alle loro basi sani e salvi – ha aggiunto al-Mismari -. La guerra è un’opzione che siamo stati costretti a scegliere per liberare la Libia dalle milizie terroristiche che prendono ordini da Turchia e Qatar”.
L’Onu: in Libia soluzione politica
La Missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) denuncia i “recenti sviluppi” nel Paese africano. Come “l’escalation militare, le crescenti interferenze straniere in Libia e lo scambio di accuse di tradimento tra le parti libiche, che mettono a rischio l’unità della Libia”. In una dichiarazione diffusa nelle ultime ore su Twitter e Facebook la Missione insiste per una “soluzione politica”. Perché è considerata “l’unica soluzione alla crisi” che si trascina nel Paese dal 2011, dalla fine dell’era di Muammar Gheddafi. “Unsmil continua con l’incessante impegno per arrivare a una posizione internazionale unita sulla crisi libica”, conclude la nota. Si sollecitano “i libici a tornare al dialogo, tutelare le vite degli innocenti, porre fine ai combattimenti tra i fratelli, porre un freno alle interferenze straniere ed evitare ulteriori catastrofi per i civili”.
La Russia preoccupata per l’ingerenza turca
L’Onu in realtà sta facendo molto poco in questo conflitto. Da parte sua la Russia si è detta molto preoccupata per il potenziale invio di militari turchi in Libia, come previsto dal memorandum sulla sicurezza firmato dalle autorità di Ankara e dal governo del premier libico Fayez al-Serraj. Lo riporta l’agenzia di stampa Interfax citando una fonte del ministero degli Esteri russo. Ieri il governo di Tripoli ha reso noto di aver ratificato l’accordo sulla collaborazione militare e in tema di sicurezza con la Turchia. Accettando così l’offerta turca di inviare proprie truppe per contrastare l’offensiva lanciata dal generale Khalifa Haftar per prendere il controllo della capitale.