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L’Sos dell’Ocse: gli studenti italiani non sanno leggere. Sotto la media anche nelle materie scientifiche

Cronaca - di Redazione - 3 Dicembre 2019 - AGGIORNATO 4 Dicembre 2019 alle 10:00

Sempre meno interessati ai libri, gli studenti italiani non sanno più leggere. L’allarme viene dall’Ocse. Il mega rapporto 2018 pubblicato oggi traccia un ritratto allarmante dei liceali italiani. Più dediti a internet che ai libri, poco amanti della disciplina e campioni di “salto” delle lezioni. Non particolarmente ambiziosi, ma nell’insieme piuttosto felici.

L’allarme dell’Ocse: i liceali italiani non sanno leggere

È la fotografia impietosa degli studenti italiani secondo l’indagine triennale Pisa dell’Ocse. Che valuta le competenze essenziali dei 15enni e il loro benessere a scuola nei Paesi industrializzati e di altri Paesi.

Gli studenti italiani di 15 anni hanno competenze scientifiche e di lettura inferiori a quelle che avevano i loro coetanei dieci anni fa.

Il rendimento in lettura è diminuito in particolare tra le ragazze e quello in scienze è peggiorato in modo più evidente tra gli studenti maschi.  Nel confronto internazionale gli studenti italiani sono messi male. Il voto nella lettura, che è il focus dell’indagine 2018, è di 476 punti contro la media Ocse di 487.

Un dato che riporta l’Italia al livello del 2003, posizionandola al 25esimo posto tra i 36 Paesi Ocse. In scienze il «voto» è bruscamente calato a 468 punti, contro i 489 Ocse e i 481 dell’indagine 2015 (già in flessione dai 494 del 2012). E vede il nostro Paese scendere ulteriormente nella graduatoria, al 30esimo posto. Va un po’ meglio in matematica con un punteggio di 487  a fronte di una media Ocse di 489.

In tutti e tre gli ambiti, la prestazione media in Italia è stata inferiore, tra le altre, a quella di Belgio, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Slovenia, Svezia e Regno Unito. L’Italia ha ottenuto un punteggio simile a quello del Portogallo e della Spagna in matematica, ma inferiore ai due Paesi in scienze e inferiore a quello del Portogallo anche in lettura.

Il divario tra Nord e Sud della penisola

Il rapporto torna a evidenziare i divari tra Nord e Sud della Penisola, come pure il gap di genere nei risultati dei test che si sono svolti nel 2018. Gli studenti delle aree del Nord in lettura ottengono i risultati migliori. I loro coetanei delle aree del Sud sono quelli che presentano le maggiori difficoltà (Sud 453 e Sud Isole 439). I quindicenni del Centro conseguono un punteggio medio di 484. Che è superiore a quello degli studenti del Sud e Sud Isole, inferiore a quello dei ragazzi del Nord Est, ma non diverso da quello dei quindicenni del Nord Ovest. In generale i liceali italiani hanno ottenuto in media un punteggio inferiore alla media internazionale in lettura e soprattutto in scienze e al di sotto dei livelli del 2012. In linea con la media e stabile rispetto al passato la preparazione in matematica.

Male anche nelle materie scientifiche

Circa il 77% degli studenti raggiunge il livello 2, considerato il livello minimo di competenza in lettura. A questo livello, gli studenti iniziano a dimostrare la capacità di utilizzare le loro abilità di lettura per acquisire conoscenze. Gli studenti che non raggiungono il livello 2 spesso hanno difficoltà a confrontarsi con materiale a loro non familiare. O di una certa lunghezza e complessità. Di solito, hanno bisogno di essere sollecitati con spunti o istruzioni prima di potersi cimentare con un testo.

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di Redazione - 3 Dicembre 2019