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20091207 – NAPOLI – POL – FINI, ANCHE NEL PRESEPE CI SONO EXTRACOMUNITARI. Statuine di colore nel presepe, oggi 07 dicembre 2009, nel laboratorio dell’artigiano Genny Di Virgilio a San Gregorio Armeno nel centro antico di Napoli. ”E’ bello che si difenda la tradizione e quindi che si difendano il crocifisso e il presepe, ma se si guarda il presepe, e lo dico con una battuta naturalmente, si vede che e’ pieno di extracomunitari”. Cosi’ il presidente della Camera Gianfranco Fini, nel corso di un dibattito nella sede di una associazione che si occupa dell’integrazione degli immigrati. ANSA/CIRO FUSCO/DRN
20091207 – NAPOLI – POL – FINI, ANCHE NEL PRESEPE CI SONO EXTRACOMUNITARI. Statuine di colore nel presepe, oggi 07 dicembre 2009, nel laboratorio dell’artigiano Genny Di Virgilio a San Gregorio Armeno nel centro antico di Napoli. ”E’ bello che si difenda la tradizione e quindi che si difendano il crocifisso e il presepe, ma se si guarda il presepe, e lo dico con una battuta naturalmente, si vede che e’ pieno di extracomunitari”. Cosi’ il presidente della Camera Gianfranco Fini, nel corso di un dibattito nella sede di una associazione che si occupa dell’integrazione degli immigrati. ANSA/CIRO FUSCO/DRN

Nel presepe dell’asilo c’è solo un Gesù Bambino nero. E la sinistra applaude

Cronaca - di Redazione - 14 Dicembre 2019 - AGGIORNATO 14 Dicembre 2019 alle 17:56

Un solo Gesù Bambino, nero. Sopra, il sole. Sotto, il mare. Neanche un pastore, un asinello, un bue, qualcosa che riportasse quel presepe dell’asilo nido di Pordenone ai canoni classici del Natale occidentale. Ad Azzano Decimo (Pordenone) il Gesù Bambino nero, quel bambolotto dalla pelle scura, avvolto in una coperta, fa bella mostra di sé nel presepe, figura solitaria in un deserto che vorrebbe simboleggiare la solitudine dei migranti.

Un presepe che però ha scatenato molte polemiche politiche, con la Lega che si è sentita in dovere di protestare. Secondo il consigliere regionale Ivo Moras “solo un’amministrazione di sinistra poteva autorizzare questo presepe”. “Chi non apprezza e non condivide la nostra storia non costruirà mai un futuro”, ha aggiunto. La dirigente scolastica si è difesa sostenendo che il messaggio non era politico ma di solidarietà umana.

Un po’ quello che era accaduto qualche giorno fa per un altro presepe, stavolta interamente composto da migranti.

Anche Matteo Salvini è intervenuto, facendo notare l’originalità del presepe: “E’ strana l’assena di Giuseppe e Maria, quasi come se si volesse accreditare l’idea che Gesù Bambino è nato senza genitori…”.   Poi ha criticato chi ha deciso di stravolgere la rappresentazione della natività legandola al tema delle migrazioni. Come se anche il Natale dovesse piegarsi, per volontà della sinistra, al politicamente corretto.

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di Redazione - 14 Dicembre 2019