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Nigeriano stupra una bimba di tre anni: incastrato dal Dna sotto le unghie della piccola

Cronaca - di Alberto Consoli - 11 Dicembre 2019 - AGGIORNATO 12 Dicembre 2019 alle 13:20

Nigeriano stupra una bimba di tre anni. È arrivata finalmente la condanna del tribunale di Brescia nei confronti del richiedente asilo nigeriano accusato della violenza su una bimba di soli tre anni avvenuto lo scorso mese di aprile. “Non ci sono parole giuste per descrivere un simile orrore, non esistono. Chi compie atti del genere non merita alcuna pietà ma solo che venga giudicato per il mostro che è: lo dobbiamo alla vittima, lo dobbiamo alla famiglia”.  Si esprimeva con queste parole Giorgia Meloni all’indomani dell’orrore accaduto a Brescia, dal suo profilo Fb.

Lo stupro in casa di amici

Fu una notizia che sconvolse per le circostanze in cui avvenne. Ospite della sorella residente nel comune di Castegnato, in provincia di Brescia, il 23enne nigeriano, con un permesso di soggiorno provvisorio, si trovava da una famiglia di amici. Rimasto solo con la figlioletta della coppia, aveva abusato  di lei. La piccola aveva pianto, il padre era  accorso. Ma senza alcuna evidenza, il papà si era limitato a portare via la figlia dalla stanza. Più tardi era stata la mamma, mentre aiutava la piccola a prepararsi per andare a dormire, a trovare  tracce di sangue sulle mutandine e sulle parti intime della bambina. Che lamentava anche dei dolori.

I medici del pronto soccorso pediatrico degli Spedali Civili di Brescia avevano poi confermato l’avvenuta violenza. Le lesioni ai genitali della piccola erano segni evidenti di un atto sessuale, anche se non vi era stata penetrazione.

Arriva la condanna per il nigeriano

A seguito della denuncia dei genitori l’uomo era finito dietro le sbarre con  l’accusa di violenza sessuale aggravata su minore. L’uomo ha sempre continuato a professarsi innocente. Fino a quando non è stato smentito dal  test del Dna eseguito su alcuni campioni biologici prelevati dalle sue mani e dalle unghie hanno fornito la prova decisiva. Gli esami clinici hanno certificato la presenza di tracce di Dna della piccola vittima su di lui.  Processato tramite rito abbreviato, il nigeriano dovrà scontare 2 anni ed 8 mesi di reclusione.

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Ci sono 13 commenti

  1. Rocco Marino ha detto:

    Non esiste nessun tipo di commento! Questi selvaggi, dovevano rimanere nella loro Africa a stuprare i rinoceronti.

  2. Elio sr. ha detto:

    E tra 2 anni e 8 mesi poptrà riprovarci?
    E questa sarebbe giustizia?
    E questa rarebbe l’Italia che noi vogliamo?
    Non vado oltre per non essere accusato di razzismo!
    Comunque penso di aver chiarito come reagirei a fatti simili.

  3. Raffaele ha detto:

    2 anni e 8 mesi a un maiale simile? Che vergogna !

  4. Rosa ha detto:

    Commenti…… sono cose incommentabili…… altrochè la castrazione chimica…. datelo alla folla

  5. Silvia Toresi ha detto:

    Ma una bella castrazione chirurgica??????

  6. GIUSEPPE NISTICO' ha detto:

    pena di morte per tali reati

  7. Cristiani Riccardo ha detto:

    Due anni e otto mesi du reclusione con rito abbreviatoi? ma che pena è! Quel di
    sgraziato nigeriano è malato bisogna curarlo senza clemenza. Ma che giustizia è quella che non considera al pari di un omicidio la violenza su una bambina di appena tre anni. Ma riuscite a immaginate la scena di quella violenza?

  8. Maria Giorgini ha detto:

    alla fine del carcere, le zecche rosse annulleranno l’espulsione, perché troveranno un’altro cxxxo di scusa.

  9. lamberto lari ha detto:

    solo due anni e otto mesi??? così li incoraggiamo i mostri!!!

  10. eddie.adofol ha detto:

    tagliateglielo e buttatelo nel suo culo. PORCO MAIALE queste sono le risorse della sinistra boldriniana che schifo che fanno questi di sinistra. Poi ora sono appoggiati anche dalle sardine del GAY PRAYD.

  11. Max ha detto:

    Ma dovè la giustizia. Bisognava dargli 20 anni di reclusione per un orco simile.

  12. Giuseppe Vacca ha detto:

    Due anni per un crimine che meriterebbe quantomeno l’ergastolo!!!!
    Come siamo caduti in basso!
    In questo caso non e’ questione di essere bianchi neri o gialli , il problema e’delle leggi che vanno urgentemente riformate adeguando seriamente le pene alla gravita’ dei reati!!!
    E mi astengo dal giudizio su certi magistrati che sembrano piu’ propensi a giustificare il carnefice piuttosto che comprendere le pene e le angoscie della vittima

  13. Lorenzo Argentino ha detto:

    28 anni gli dovevano dare,dopo la castrazione ovviamente.

di Alberto Consoli - 11 Dicembre 2019