Onorevoli scimmiette costrette al silenzio sulla manovra. Ormai siamo alla dittatura democratica
Sul palcoscenico le onorevoli scimmiette applaudono la commedia di governo. Il Parlamento – che è il luogo dove appunto si dovrebbe parlare… – non è più autorizzato a discutere le norme più importanti. Nel bicameralismo italiano, decide tutto la Camera di turno. L’altra svolge il ruolo del guardone. Una vergogna tollerata dal Capo dello Stato e, per ora, dalla Corte Costituzionale. Si sta sancendo nella prassi una procedura assolutamente irrituale. Paghiamo mille parlamentari per il lavoro che fanno trecento senatori. E il contrario per il decreto che sta a Montecitorio. Mezzo lavoro, doppio stipendio.
E per cosa poi? Non vogliono sentire i deputati che vorrebbero chiedere al governo che cosa è questa pagliacciata delle tasse un tanto al mese. I balzelli inusitati sulla plastica, sullo zucchero, sulle accise – sempre loro – spalmati quasi a rate non significa averle eliminate. Ma la manovra che scodelleranno dal Senato alla Camera sarà proprio così. La dittatura democratica impedirà agli abitanti di Montecitorio di poter esercitare il diritto di parola, se non per dichiarazione di voto e per i soliti, rabbiosi, ordini del giorno. Tutti a capo chino. Dall’altra parte, saranno i senatori a restare muti, ad esempio, sulla predazione preventiva dei beni a quegli indagati per il fisco che nel 70% dei casi vede il contenzioso terminare con la vittoria dei contribuenti e la ritirata dell’agenzia delle entrate.
Abusano dei regolamenti per tassare il gratta e vinci
Per tassare il gratta e vinci stanno mettendo a soqquadro ogni regola parlamentare, abusano della fiducia, le discussioni le fanno solo all’interno dei loro numerosissimi vertici di maggioranza, con capi e sottocapi. E’ la fine del dibattito democratico. Si sono messi assieme gli opposti per non far governare chi ha il favore dell’opinione pubblica e si permettono pure – lorsignori di governo – di calpestare la democrazia. Tutto questo dovrebbe sollevare l’indignazione dei media, dei costituzionalisti e soprattutto quella del presidente della Repubblica.
E il Presidente lascia fare invece di sciogliere subito le camere e dare la voce al popolo, unico titolare della Nazione…………….prima o poi i Governi nati contro qualch’uno o qualche cosa vanno a Patrasso…………
Oltre alla “dittatura democratica” assistiamo alla contestuale propaganda contro il centrodestra demonizzandolo. E il Presidente della Repubblica, non intervenendo per correggere tutto ciò, lo legittima. Deprimente!!!!!!!!!
Se il parlamento e’ridotto al silenzio funzionale alla maggioranza e nessuno obietta vuol dire che si vuole modificare lo stato di diritto e le regole democratiche in modo subdolo. Si prenda atto e si proceda secondo i contrappesi che la costituzione e le norme di salvaguardia prescrivono. Il primo ad essere chiamato a rispondere e’ il garante della costituzione, poi il presidente della camera e quello del senato. Nessuno puo’ essere sopra la norma o contro la norma. e
Concordo.
Impicchiamoli! Finiamola con questi comunisti della peggior specie.
MATTARELLA che coglie gli applausi del pubblico della SCALA non osserva gli obblighi Costituzionali.gli toccherebbe la fine del Cavarossi.
non esiste una dittatura democratica , semplicemente è una dittatura
Una sola strada assaltare i palazzi del potere e sloggiare l’inquilino del quirinale, Abbiamo un RE che è EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA- Ci vuole una bella RIVOLUZIONE POPOLARE. PRIMA GLI ITALIANI VERACI poi se ci avanza gli antitaliani che non sono tanti. Kaput
Quando la Legge di Bilancio veniva elucubrata da codesto nugolo di assatanati disperati, il maltempo imperversava e, mai come questa volta, il pensiero va al Pasquino e alla famosa frase “ Piove Governo….” . E mentre si consuma codesta triste farsa, la Milano radical se ne frega e va a teatro ad applaudire tutto e tutti, purchè siano di sinistra ed anche un’ opera che, guarda il caso, è il trionfo degli inganni. Appunto.