Pd sull’orlo di una crisi di nervi. Bettini: «Siamo stufi. Il M5S scelga da che parte stare»

2 Dic 2019 12:35 - di Valerio Falerni
Bettini

Dev’essere davvero al limite il livello di sopportazione del Pd se persino un riflessivo come Goffredo Bettini decide di lanciare un perentorio aut-aut all’alleato Cinquestelle. In questo caso, ad archiviare la tentazione terzaforzista per ritagliarsi un ruolo all’interno del rinascente schema bipolare. «Non ci sono più zone grigie, dovete scegliere», ha intimato dalle colonne del Corriere della Sera. Bettini è uno che la sa lunga. Basti pensare che Matteo Salvini non aveva ancora finito di sfiduciare il Conte-1 al Senato e già lui aveva in mano ago e filo per tessere la tela dell’attuale alleanza. Per dire che è uno scafato, ben addentrato nelle logiche di Palazzo e dotato di fiuto quel tanto che basta per capire l’aria che tira. E quella che si respira oggi nella coalizione giallo-rossa non deve apparirgli particolarmente salutare se ha sentito – persino lui – il bisogno di dire che il Pd è «stufo» del continuo tiremmolla grillino.

Per Bettini e Castagnetti meglio il voto che il coma politico

Una sorta di allarme rosso, il suo, che fa il paio con il tweet («caliamo il sipario?») di Pierluigi Castagnetti, altro pezzo da novanta del Pd, di matrice popolare. Proprio come il presidente Mattarella, di cui è grande amico e, maligna qualcuno, anche il ventriloquo quando c’è bisogno di farne sentire la voce senza esporre il Quirinale. «Uomo di grande saggezza» lo definisce non a caso Bettini nell’intervista al Corriere. Il loro è un “uno-due” assestato con tutta forza sul volto dei pentastellati: Bettini  certificando la situazione di un Pd ormai «stufo» e sull’orlo di una crisi di nervi. Castagnetti avvertendo che il caos nella maggioranza giallo-rossa preoccupa seriamente i piani alti della politica. Tanto da non escludere il ritorno alle urne.

«Sarà il tempo a dire se Di Maio vuol tornare da Salvini»

Per il M5S è uno scenario da incubo. Non per niente Bettini evoca il movimento delle sardine salutandolo come la prova del ritorno della politica, «anche se in forma non partitica». L’esatto contrario dei grillini, il cui «collante è stata l’antipolitica». Come a dire: quel tempo è finito, trovatevi un tetto. E se Di Maio lo stesse già facendo, pensando semmai ad un’intesa con Salvini? Sul punto Bettini dice e non dice: «Non sospetto nulla – risponde -. Sarà la politica a rendere chiare le intenzioni di tutti».

 

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