Rovinano pure la festa di Natale con la pretesa di cantare la solita Bella ciao sotto l’Albero
Cercate, cercate pure, ma Bella Ciao non la trovate tra i Canti di Natale. Perché è una pagliacciata mischiare sacro e profano. Eppure succede e stanno (quasi) tutti zitti. Come se si dovesse fare politica persino sotto l’Albero.
Il silenzio sarebbe continuato se non esistesse la rete, con i suoi social, le sue notizie, anche se confinata in un ambito locale. Ma le vergogne si scoperchiano perché è inaccettabile turlupinare la buona fede delle persone. La “location” per l’esibizione della canzone tanta cara alla sinistra estremista – inclusa quella che governa l’Europa – è un comune in provincia di Foggia, Torremaggiore. Il 7 dicembre il sindaco Emilio Di Pumpo, accende l’Albero con tutte le sue luci. Arrivano i cantori – si fanno chiamare Street Band Vagaband, nomen omen… – e alla fine della cerimonia si canta l’immancabile Bella Ciao di questi tempi sardinati. Antifascismo da operetta.
A Natale non si canta Bella ciao…
Da piccoli noi, “quelli di prima”, amavamo Tu scendi dalle stelle oppure Jingle bells. E certo non la buttavamo in politica. Ma nell’Italia blasfema c’è spazio per rovinare persino il Natale, una storia bimillenaria, il cammino dell’umanità. Senza senso del ridicolo.
Buone Feste, soltanto per dire che “BELLA CIAO” è un canto popolare di protesta delle mondine, già diffuso nel periodo tra la fine della prima Guerra e l’inizio della seconda Guerra Mondiale: La versione ex-post 1945 è una trasformazione di quella prima citata. A me che, sono del 1942 e che ero e sono un amante delle canzoni popolari, piacciono ambedue, ma….. Personalmente, ero presente a Spoleto quando, al Festival dei due Mondi, Roberto Leydi fece cantare quella delle mondine dalla già mondina Giovanna Daffini (commovente l’interpretazione dello stile popolare padano.
BUON LAVORO
Sig. Direttore del Secolo d’Italia Francesco Storace,
mi permetta di dirLe che Lei da Roma non ha capito niente della questione “Bella Ciao” a Torremaggiore e le spiego anche perché:
1) Non è stata cantata sotto l’albero come Lei afferma (se vuole c’è anche il video integrale dell’accensione);
2) Lei nomina e tira in ballo l’ANFASS per avvalorare il suo teorema, ma per iscritto il Direttore della stessa Sig. Marco Piancone ha completamento smentito qualsiasi coinvolgimento né dell’Associazione né dell’Amministrazione Comunale;
3) Lei nomina e tira in ballo l’Associazione Culturale Musicale Vagaband scrivendo: “Chissà se qualcun altro dal pubblico avesse chiesto loro di intonare Faccetta Nera come avrebbero reagito…”, Lei da buon intenditore dovrebbe sapere che c’è una abissale differenza tra la canzone Bella Ciao che è un canto popolare legato ai partigiani e alla Resistenza Italiana (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, democristiani, liberali, repubblicani, anarchici) e Faccetta Nera che è la canzone della propaganda fascista e che l’Italia per Costituzione è uno Stato Antifascista e Lei dovrebbe saperlo;
4) Lei ha pubblicato il commento della “Signora” (che stiamo ancora cercando), lo riporto qui: “Una come me che è cresciuta a pane e ‘Bella ciao’ non ci vede niente di male che sia stata suonata in occasione delle feste natalizie perché appartiene al colore politico della nostra amministrazione e a quanto pare so che invece è stata molto apprezzata dalla gente presente.” visto che è facile nel pubblicare commenti social, perché non pubblica anche il mio commento? Lo riporto qui: “Premesso che Bella Ciao non è una canzone comunista come la si vuol far passare, ma una canzone popolare che intonavano i partigiani che non erano soltanto comunisti, ma di tutti i “ribellione” del nazi-fascismo (può non piacere ma è così). Detto questo, perché si vuole utilizzare una fake news per distogliere l’attenzione da una real news? (Si perché è stata già smentita). Perché non si parla dell’albero costato 0 EURO per le casse comunali, che non è stato NOLLEGGIATO IN MOLISE alla modica cifra di 10 MILA EURO, ma è stato realizzato con tanto amore ed entusiasmo dal nostro bellissimo tessuto sociale composto da associazioni e da tanti bravi nostri concittadini che si sono adoperati a titolo di VOLONTARIATO? A parte la canzone rispondi a questa, Cia Bell Cia.”;
5) “Che facciamo? Che cosa merita un commento del genere? Sei cresciuta a pane e “Bella ciao”, cara compagna? Evidentemente ti ha fatto male se non riesci a distinguere una canzone di parte con una festa sacra.” evidentemente come detto è Lei che non riesce a distinguere, sempre da buon intenditore;
6) “Sono quelli che pensano di potersi permettere di tutto. Non è democrazia, è anarchia.”, Sig. Direttore non è anarchia ma libertà, un valore che lo squadrismo italiano sicuramente non conosce!
Cia Bell Cia
Il fatto che lei abbia trascorso una mezzoretta per commentare il mio articolo è decisamente gustoso. Merita una risposta da chi “non ha capito niente”. 1) il problema non è logistico, (sotto, sopra, a destra, a sinistra) ma di opportunità. Sacro e profano mal si mischiano; 2) l’anfass è stata tirata in ballo da chi voleva mascherare la brutta figura di Bella ciao all’accensione dell’Albero di Natale; 3) non posso nasconderle di essere molto orgoglioso di canticchiare ogni tanto la canzone che a lei non piace né di non aver particolare simpatia per quella che piace e a lei; 4) se permette pubblico i commenti che decido io e non quelli che decide lei. E il costo dell’albero è profondamente diverso dalla sua strumentalizzazione canora; 5) confermo il giudizio; 6) chiacchiere in libertà dopo le mie virgolette.
Grazie per l’attenzione
Tragico e ridicolo!!!!
La Storia insegna che Vi è sempre un inizio remoto. Per i compagni fu il 68 con i preti operai ,per non dire come adesso esplicitamente comunisti, che cantavano nelle università cattoliche “Dio è morto”. Poi è stato tutto un crescendo al laicismo, fino all’attuale nihilismo. Io dico, ai sindaci bolscevichi e radical: ma non fatelo proprio il Natale, comportatevi come nell’ Unione Sovietica, a Cuba o nella Spagna del 1936, dove le statue dei santi servivano per fare tiro a segno. Smettetela con la vostra subdola propaganda sui più piccoli. E poi basta! Bella ciao è l’inno dei compagni italiani, i partigiani non c’entrano, come non c’entrano le mondine. E’ stata una canzone in chiave comunista, uscita ufficialmente nel 1947. Va bene come colonna sonora per le vostre piazzate, domenica cantatela a Roma , dove compagni
fasulli travestiti da pesci in barile presenteranno il programma dell’odio e della definitiva distruzione e bolscevizzazione di questa benedetta e dannata Patria.