In manette il sindaco di Villa San Giovanni con l’accusa di aver favorito appalti nel servizio dei traghetti sullo Stretto di Messina. In tutto, sono stati emessi undici provvedimenti giudiziari, dei quali due in carcere e nove ai domiciliari, in un’indagine dei carabinieri di Reggio Calabria. L’inchiesta si è svolta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Direzione Distrettuale Antimafia. Le misure hanno colpito il sindaco del comune di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari. Oltre al primo cittadino,anche Antonino Repaci e Calogero Fimiani, rispettivamente presidente del consiglio di amministratore e amministratore delegato della società di navigazione “Caronte & Tourist S.p.A.”. L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Reggio Calabria.
Il sindaco di Villa San Giovanni favoriva gli imprenditori amici
Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Reggio Calabria, è emerso “come i manager indagati, hanno promesso di elargire utilità ad amministratori comunali, che in cambio hanno asservito la loro pubblica funzione agli interessi privati della società di navigazione”. In particolare, secondo l’accusa Repaci – manager della società di traghettamento dello stretto di Messina – si è mosso anche con il vertice dell’amministrazione comunale. Individuando il suo principale interlocutore nel sindaco Siclari – eletto con una lista civica e fratello del senatore di Forza Italia Marco – con l’obiettivo di assicurarsi l’affidamento di un’area sulla quale la società aveva progettato la realizzazione di alcuni lavori. Le misure hanno colpito l’amministratore delegato
Calogero Famiani; il geometra
Giancarlo Trunfio dell’Ufficio Tecnico del Comune; un vigile urbano,
Vincenzo Bertuca; l’ingegnere
Francesco Morabito, capo dell’Urbanistica. Altre sei persone, fra cui diversi professionisti che negli anni hanno lavorato con il Comune, sono stati destinatari
e di provvedimenti cautelari, eseguiti fra ieri sera e questa notte dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria. Solo qualche giorno era finito
in manette il sindaco di centrosinistra di Scalea, in Calabria, con accuse legate sempre ad appalti e tangenti.