Addio a Scruton, il conservatore che ci ha insegnato a pensare in modo politicamente scorretto
Chi erano i contestatori del ’68? «Una folla di hooligans benestanti viziati che professavano assurdità marxiste». Questa frase spiega al meglio chi era Roger Scruton, il grande conservatore morto domenica scorsa. Scruton non era un conservatore qualsiasi. Era qualcosa di più. Uno snodo essenziale della cultura di destra occidentale. L‘ultimo dei grandi maestri del pensiero. Non per niente il New Yorker lo ha definito il filosofo più influente al mondo.
Scruton era un’alternativa potente ai vari Bauman e ai pensatori della società liquida e senza identità. Era l’opposto esatto del politically correct. Ma non per il piacere fine a se stesso di andare controcorrente. Quanto per adesione alla verità naturale dell’uomo e ai valori storici della civiltà europea. Dell’Europa vera. Non certo dell’Europa tecnocratica di Bruxelles. Contro la quale Scruton ha peraltro scritto le sue accuse più dure. E ne fanno fede la cinquantina di libri che ha scritto. Ecco alcuni dei titoli più noti: Guida filosofica per tipi intelligenti, L’Occidente e gli altri. La globalizzazione e la minaccia terroristica, Manifesto dei conservatori, La cultura conta, Confessioni di un eretico. I suoi maestri erano Edumnd Burke e Thomas Stearns Eliot. Il cui insegnamento a cercato di adattare al nostro tempo.
Scruton aveva 75 anni. Il suo primo incarico, come docente, fu al Birkbeck College di Londra, nel 1971. Poi fondò il “Gruppo filosofico conservatore”. Il suo impegno anticomunistafu costante. Operò anche al di là della Cortina di ferro. Soprattutto in Cecoslovaccia. Co nobbe anche le carcere comuniste.Cercava di costruire network accademici segreti nell’Europa dell’est.
Negli ultimi anni Scruton approfondì il suo rapporto con il sacro. «La crocefissione dà così tanto senso alla mia vita e mi mette in rapporto con gli altri. Mi ci è voluta una vita per capirlo». Questo il suo testamento spirituale. L’anima del mondo. Libro dedicato al senso del sacro. Quel “mistero che la scienza di oggi vuole negare”.
Anche per questo Scruton è diventato una bestia nera per la sinistra. Tant’è che, della sua scomaprsa, hanno parlato in pochi.