Aereo abbattuto in Iran, scattano i primi arresti. Rouhani: «Puniremo i responsabili. Il mondo ci guarda»

14 Gen 2020 11:26 - di Redazione
aereo ucraino abbattuto in Iran foto Ansa

Aereo abbattuto in Iran, scattano le prime manette. Alcune persone sono state arrestate in Iran in relazione all‘incidente aereo di mercoledì scorso, quando un velivolo della compagnia Ukrainian Airlines è stato abbattuto per errore da un missile al decollo da Teheran. Ad ufficializzare la notizia dei primi arresti ha provveduto il portavoce della magistratura iraniana, Gholamhossein Esmaili.

Aereo abbattuto in Iran, primi arresti

Non solo: l’Iran punirà tutti coloro che hanno una responsabilità nell’abbattimento non intenzionale del Boeing 737, ha promesso il presidente iraniano Hassan Rohani durante un discorso trasmesso dalla televisione di Stato. Aggiungendo che tutto ciò che riguarda «il tragico evento» sarà indagato in modo approfondito. «È stato un errore imperdonabile. Non è possibile che ci sia solo una persona responsabile dello schianto dell’aereo», ha dichiarato. Quindi ha proseguito: «Le forze armate iraniane hanno ammesso il loro errore e questo rappresenta un primo passo positivo. Dobbiamo garantire al popolo che questo non accadrà più», ha quindi aggiunto Rohani. Affermando che il suo governo «è responsabile nei confronti dell’Iran e delle altre nazioni che hanno perso la vita nell’incidente aereo».

Rohani: «Il mondo ci sta guardando»…

E non è tutto. Rohani infatti ha anche chiesto alla magistratura di formare un «tribunale speciale» che porti avanti l’indagine sull’abbattimento dell’aereo. Un disastro a causa del quale hanno perso la vita 176 persone. «La magistratura deve istituire un tribunale speciale con un giudice senior e decine di esperti. Questo dossier (sullo schianto dell’aereo ucraino, ndr) non riguarda un caso comune. Il mondo ci sta guardando», ha dichiarato alla televisione di Stato il presidente iraniano che ha poi espresso soddisfazione per la comunicazione «trasparente» da parte delle forze armate riguardo al tragico «errore» commesso sull’aereo.

La replica di Trudeau al discorso di Rohani

Immediata la replica del premier canadese Justin Trudeau. Il quale, appreso del discorso del presidente iraniano ha dichiarato: «Se non ci fossero state le tensioni nella regione, le 176 vittime dell’aereo abbattuto fuori Teheran sarebbero vive». «Sono convinto», ha poi aggiunto Trudeau in un’intervista alla Global News TV, «che se non ci fosse stata una escalation di recente nella regione, quei canadesi sarebbero a casa proprio adesso. Con le loro famiglie»… Non solo: sempre nella stessa intervista, Trudeau ha sottolineato che il Canada non era stato avvisato in anticipo del raid contro il generale Soleimani. E che, «ovviamente», avrebbe preferito esserlo.

Sferzanti dichiarazioni sull’alleato americano…

«Gli Stati Uniti prendono le loro decisioni. Cerchiamo di lavorare come comunità internazionale sulle questioni più importanti. Ma a volte i Paesi intraprendono azioni senza informare i loro alleati», ha lamentato Trudeau riferendosi all’iniziativa Usa. Infine, tornando al disastro aereo, ha assicurato: il governo sta lavorando con la massima velocità possibile per riportare a casa i corpi per le sepolture, anche se l’intero procedimento potrebbe richiedere settimane. «Forse mesi»… Intanto una delegazione di funzionari canadesi ha raggiunto alle prime ore di oggi Teheran per prendere parte alle indagini sulle cause del disastro aereo.

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