CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Checco Zalone durante il photocall del film Tolo Tolo, Roma, 27 dicembre 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
Checco Zalone durante il photocall del film Tolo Tolo, Roma, 27 dicembre 2019. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Checco Zalone potrebbe fondare un partito. Il sondaggista Noto lo ha stimato: ecco quanto vale

Società - di Redazione - 5 Gennaio 2020 - AGGIORNATO 6 Gennaio 2020 alle 19:05

In Italia basta avere un po’ di successo che subito parte la proiezione politica. Sta succedendo anche a Checco Zalone, che in pochi giorni ha sbancato il botteghino con il suo Tolo Tolo. C’è chi si sta divertendo a immaginare Checco leader politico. È quanto  ad esempio si legge su Libero. «Due milioni e mezzo di spettatori in tre giorni di programmazione. Se fosse un partito politico il film Tolo Tolo di Checco Zalone avrebbe il 10% del consenso, cioè il rapporto tra spettatori e italiani che mediamente si recano alle urne. Lo scrive il sondaggista Antonio Noto sul Giorno. Se da un punto di vista commerciale il film sta avendo grande successo, basti pensare che nei primi tre giorni ha totalizzato 18 milioni di euro, circa 6-7 volte in più degli incassi medi degli altri film di successo. Alla performance artistica suprema, Zalone associa sempre due importanti fattori: approfondisce tematiche di stretta attualità da un punto di vista sociale e utilizza una comunicazione in chiave marketing che crea dibattito, aumentando le attese, già prima che la pellicola sia nei cinema».

«Come però emerge dall’ analisi demoscopica condotta dall’ Istituto Noto Sondaggi, anche questa volta si registra una diversa percezione di una stessa problematica tra la classe politica e i cittadini, Se i primi hanno voluto conferire a Tolo Tolo un significato e un contenuto politico, per i secondi si tratta solo di un film comico. Quindi se 2,5 milioni di italiani hanno visto il film in soli tre giorni, nella realtà la quota della popolazione che ne ha sentito parlare o che ritiene di sapere la trama supera già i 10 milioni, cioè 1 adulto su 4».

E pensare che Renzi sta sudando sette camicie per imporre Iv. Se attraverso  il cinema è così facile, potrebbe farsi aiutare da Pieraccioni.  Altro toscano di successo. Anche se, da qualche tempo, un po’ appannato. Ma, del resto, neanche la stella di Renzi brilla più come una volta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ci sono 4 commenti

  1. Sergio Milini ha detto:

    Di partiti dei comici basta e avanza pure

  2. federico ha detto:

    I comici facciano i comici! Basta buffoni che vengono ad insegnarci quanto durerà un viadotto…

  3. ARGEO BEUCCI ha detto:

    Secondo me è una analisi sbagliata.Il lancio del film è stato studiato per fregare gli anti comunisti,dapprima solo il refrain ch poteva far sembrare un film anti immigrazione e la scomunica da parte della sinistra, poi una volta che gli ati comunisti hanno acquistato il biglietto,ci stavo cascando pure io, ecco che esce la trama.il 90% dei conoscenti e amici che hanno visto il film delusi dallo stesso.Un buon marketing e basta

  4. Gianni53 ha detto:

    N una politica che è sempre più avanspettacolo i comici sembrano avere fortuna¡!!!!

di Redazione - 5 Gennaio 2020