Coronavirus, corsa contro il tempo. I cinesi stanno costruendo un immenso ospedale in 10 giorni (Video)
Coronavirus.
Coronavirus, è più grave di quello che sembra. Il regime comunista di Pechino sta nascondendo la verità dei fatti? Sembra di sì, a giudicare da quello che succede a Wuhan. Un nuovo ospedale in dieci giorni a Wuhan, la città di 11 milioni di abitanti epicentro del nuovo coronavirus esploso in Cina, in grado di ospitare mille pazienti. Questo l’obiettivo delle autorità cinesi, che oggi hanno dato il via ai lavori per costruire il nuovo nosocomio in tempi record. Le immagini diffuse dalla televisione mostrano decine di macchine edili impegnate a preparare il terreno sul quale sorgerà il nuovo ospedale di 25mila metri quadrati. L’agenzia di stampa Xinhua riferisce che l’apertura della nuova struttura è prevista per il prossimo 3 febbraio.
Coronavirus, mobilitati i medici militari
Inoltre per il coronavirus la Cina ha deciso di mobilitare i suoi medici militari per aiutare a contenere l’epidemia di coronavirus a Wuhan. Lo riferiscono i media statali. Secondo l’emittente cinese Cctv, il Comando militare centrale ha ordinato ai camici bianchi con le stellette di andare in aiuto dei medici e degli infermieri civili. In particolare 40 ufficiali medici dell’ospedale militare della città hanno già iniziato a lavorare nell’unità di terapia intensiva del Pulmonary Hospital di Wuhan. Secondo quanto riporta il South China Morning Post, alle 18 di oggi, ora locale, i casi confermati di infezione sono saliti a 880, mentre sono 26 i morti.
Nessun contagio tra gli italiani a Wuhan
Non risultano casi di contagio fra gli italiani che si trovano a Wuhan, la città cinese epicentro del focolaio del nuovo coronavirus. Lo riferiscono fonti diplomatiche, secondo cui l’ambasciata d’Italia a Pechino è in contatto con tutti i nostri connazionali presenti a Wuhan. Compresa la studentessa veneta Petra Vitali, che secondo alcuni media era stata messa in quarantena.Al momento non risulta alcun caso di contagio. Invece gli Stati Uniti hanno richiamato il personale, insieme alle loro famiglie, del consolato a Wuhan. La decisione è stata presa di fronte al rapido propagarsi del virus, le difficoltà logistiche causate del blocco del sistema dei trasporti pubblici e il “sovraffollamento degli ospedali” della città, ha detto un portavoce dell’ambasciata. Negli Usa intanto si segnala il secondo caso di malattia.