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epa08112612 Italian Foreign Minister Luigi Di Maio attends a meeting to discuss the Libya situation, in Cairo, Egypt, 08 January 2020. According to reports, Egypt is hosting a meeting with Foreign Ministers of France, Italy, Greece and Cyprus to discuss the recent developments in Libya.  EPA/KARIM ABDELAZIZ
epa08112612 Italian Foreign Minister Luigi Di Maio attends a meeting to discuss the Libya situation, in Cairo, Egypt, 08 January 2020. According to reports, Egypt is hosting a meeting with Foreign Ministers of France, Italy, Greece and Cyprus to discuss the recent developments in Libya. EPA/KARIM ABDELAZIZ

Di Maio tira fuori l’asso nella manica: smarcarsi da Casaleggio e dare più spazio a Fico. Basterà?

Politica - di Redazione - 13 Gennaio 2020 - AGGIORNATO 13 Gennaio 2020 alle 16:45

Luigi Di Maio ha un progetto. Un progetto che gli dovrebbe consentire di rimanere in sella e di placare i malumori che vengono dal basso. Una mission che potrebbe risolvere i suoi problemi personali ma non certo quelli politici del M5S ormai in caduta libera per voti e credibilità.

Ne parla Il Messaggero odierno in un retroscena. L’idea di Di Maio è quella si smarcarsi dalla Casaleggio associati con un clamoroso “divorzio” dal blog dei Cinquestelle. In questo modo, scrive il quotidiano romano, Di Maio pensa di scrollarsi di dosso “i sospetti di conflitto d’interessi che periodicamente spuntano fuori quando si parla della società privata di consulenza”.

Intanto una forma di distacco è già in essere: i disavanzi delle restituzioni – osserva sempre Il Messaggero – non andranno più alla Casaleggio Associati. Ma quella delle critiche al sistema Rousseau non è la sola grana da risolvere per il capo politico del M5S.

C’è anche la mina Gianluigi Paragone. Quest’ultimo si è visto respingere il ricorso contro la sua espulsione ma intende darsi da fare per organizzare i grillini più barricaderi. In quest’ottica sta preparando un tour con Alessandro Di Battista. Una mossa alla quale Di Maio contrappone il protagonismo di Roberto Fico, al quale intende dare più spazio. Insomma siamo ai tatticismi degni dei partiti della prima Repubblica. E non è neanche certo che tutto questo possa bastare per tenere Di Maio al timone dei Cinquestelle.

 

 

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di Redazione - 13 Gennaio 2020