Emilia Romagna, Salvini: “Citofono? Rifarei tutto. Il cambio è solo rimandato”
“Citofono? Rifarei tutto”. E’ quanto afferma il leader della Lega Matteo Salvini, parlando in conferenza stampa a Bentivoglio dopo le elezioni regionali. Con il “55% in Calabria e il 45% in Emilia, siamo la prima forza” sottolinea, aggiungendo che nelle due Regioni che sono andate al voto il centrodestra è stato “compatto”. E, proprio parlando di centrodestra, Salvini aggiunge che “in attesa del voto, che spero sarà presto, prepareremo una squadra a livello nazionale”.
“Ci prepariamo a 5 anni di appassionata opposizione, il cambio è solo rimandato”. Intanto, dice, “Ci prepariamo a festa di ringraziamento, perché gli elettori si ringraziano sempre e comunque”, rivela Salvini. “Qualcuno nella vittoria non perde il suo livore”, accusa il leader della Lega.
Ho già avuto modo di citare che un mio conoscente, da giovane, divenne cadetto dell’ Accademia Militare di Modena. Immediatamente la fidanzata lo lasciò e tutti i condomini gli negarono il saluto, perché nell’immaginario del bolscevico, chi indossa un’uniforme non può non essere fascista.
Anche Fedor Dostoesvkij, nel romanzo I Demoni, racconta di un nichilista che uccide un consaguineo in nome del credo nihilista.
Insomma, il fanatismo politico viene prima di tutto e nonostante tutto. E’ ciò che ha fatto il padre di Lucia Borgonzoni.
Le considerazioni a caldo sul voto EmilianoR. dei sinistri da salotto e degli Istituti locali sono aria fritta: sardine, buon governo, ecc. Sostanzialmente la destra si è affermata nelle province di Piacenza, Parma, Ferrara e Rimini, tenendo, comunque in altre. A mio avviso 3 potrebbero essere le cause per cui non si è vinto. La prima è l’elettorato anziano, comunista da sempre, che nostalgicamente e masochisticamente non molla. Seconda è il potere settario e coercitivo-ricattatorio del regime, come del resto a Torino, a Milano, a Bergamo… e anche in Umbria dove, però non ha funzionato. Terza il centro destra è andato alla campagna elettorale non perfettamente coordinato, con una FI ridotta al nulla e con le idee poco chiare e penso anche ondivaghe. Sembrano questioni di lana caprina ma si pagano. La Lega poi, di suo, ci ha messo l’ intraprendenza eccessiva di Salvini, che è parso il tutor di Lucia e certe volte ha voluto strafare ( non puoi enfatizzare al massimo la “liberazione” da un regime in casa dei “liberatori partigiani”) e ha puntato troppo sulle ripercussioni governative, provocando la chiamata alle armi dei compagni dormienti.
Il Segretario della Lega deve recepire che non esiste una modalità vincente ed automaticamente applicabile per tutte le Regioni.