“Famiglia first” è un programma, non uno slogan. Ad Ascoli arriva il Registro comunale della bigenitorialità
Famiglia first. Un programma, più di uno slogan, che tuttavia pochi sembrano disposti a sostenere nei fatti. E’ per questo che quando accade qualche fatto che va nella direzione di favorire le politiche familiari – della famiglia così com’è, non quella del Mulino Bianco o della presunta perfezione morale – è giusto segnalarlo.
Capita così di rado. Quasi mai a Roma, dove il governo del Paese è da anni distratto dalla priorità familiare, qualche volta nei territori. E’ successo nella mia Ascoli Piceno. Proprio ieri. La definita istituzione di un Registro comunale della Bigenitorialità. Il vocabolo è chiaro anche se burocratico, ma si riferisce a una condizione ormai diffusa: famiglie separate che devono assicurare ai figli il migliore sostegno. Beh, sì, la famiglia è soprattutto dove ci sono figli da crescere, da educare, da condurre nella società.
Famiglia, che cos’è la bigenitorialità
Con il termine bigenitorialità si fa riferimento ad un diritto soggettivo dei figli a poter crescere, con l’apporto educativo paritario di entrambi i genitori, siano essi separati o divorziati. A patto che non sussistano situazioni che prevedano l’allontanamento dai figli. Il Registro consente a entrambi i genitori – separati o divorziati – di annotare la propria diversa domiciliazione, legandola al nominativo del figlio in modo tale che le diverse istituzioni possano sempre conoscere i riferimenti di entrambi i genitori. Il figlio non deve mai essere solo e deve sempre poter contare su entrambi i genitori A prescindere dal suo affido temporaneo o definitivo.
Il diritto dei figli a fruire dell’apporto educativo ed affettivo di entrambi i genitori, si configura come diritto soggettivo, permanente e indisponibile. Ed è legato alla persona a prescindere dai rapporti tra i genitori. Con l’istituzione di un registro comunale sulla bigenitorialità, si intende dare applicazione ai principi contenuti nella normativa internazionale e nazionale, mettendo i figli al centro della storia familiare, nonostante nella stessa siano intervenute distanze o conflittualità insanabili. E’ uno strumento amministrativo concreto a sostegno della realtà familiare e della sua evoluzione. Nessun tradizionalismo. Quando si rivendica il ruolo centrale della famiglia, non si inseguono modelli d’antan, si affermano valori centrali della società.
Fratelli d’Italia e i valori della famiglia
La storia di Fratelli d’Italia affonda le sue radici in questi valori. Nella consapevolezza che i valori restano intatti, mentre le condizioni in cui si manifestano cambiano con il cambiare della società. Il peso della famiglia nei programmi della politica è una delle cartine al tornasole per immaginare di schierarsi a favore di una o dell’altra proposta. Il leader ungherese Viktor Orban nell’ultima festa di Atreju ha parlato il nostro stesso linguaggio. Ossia la lingua di chi ha a cuore un’Europa fondata sui valori cristiani, nella modernità che si sviluppa. Con una provocazione in più – assai coerente con la crisi demografica che sta mettendo in crisi il modello di sviluppo di tutto l’Occidente, Europa in testa – è stato detto: riprodursi o sparire. Un monito lanciato nel corso del Summit sulla demografia di Budapest, ma che dovrebbe essere il pensiero dominante di tutte le società nazionali europee. Non c’è futuro senza figli, e non sono le migrazioni la panacea della sterilità delle società ricche e invecchiate.
Per fare figli occorrono politiche attive di aiuto
Ma per fare figli, per sostenere la famiglia, occorrono politiche attive di aiuto. A tutti i livelli. Anche per questo la riforma dell’assistenza domiciliare proposta nel Lazio (leggasi Pd, leggasi Zingaretti) è contraddizione con quanto andiamo sostenendo. Come ha scritto Giorgia Meloni: “La sinistra al governo della Regione Lazio sta mettendo le mani all’assistenza domiciliare integrata alle famiglie con disabili: si scrive “rimodulazione”, si legge “taglio”. Parliamo di persone spesso con problemi gravi, che hanno bisogno di cure continue e non possono essere lasciate da sole. Sono al fianco delle centinaia di famiglie che stanno protestando contro il rischio di tagli e faremo di tutto per cambiare questa pessima riforma sanitaria di Zingaretti”. Noi siamo per la famiglia, così com’è, con i figli, con i disabili, con le persone anziane. Da sostenere sempre. E lo ripetiamo: famiglia first.