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Dino Giarrusso al suo arrivo alla Camera per partecipare all’assemblea congiunta dei gruppi M5s con all’odg “l’analisi della situazione politica”. Roma, 12 agosto 2019. ANSA/CLAUDIO PERI – ANGELO CARCONI
Dino Giarrusso al suo arrivo alla Camera per partecipare all’assemblea congiunta dei gruppi M5s con all’odg “l’analisi della situazione politica”. Roma, 12 agosto 2019. ANSA/CLAUDIO PERI – ANGELO CARCONI

Giarrusso a processo per gli insulti sessisti a una giornalista, ora si trincera dietro l’immunità

Cronaca - di Redazione - 22 Gennaio 2020 - AGGIORNATO 22 Gennaio 2020 alle 19:11

Il senatore Giarrusso si fa scudo dell’immunità. Imputato per avere offeso sui social network la reputazione della giornalista Debora Borgese, il senatore pentastellato Mario Michele Giarrusso si oppone all’imputazione coatta. E chiede che si pronunci la giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama.

La difesa di Giarrusso: era solo critica politica



Nel corso della prima udienza  presso la IV sezione penale del Tribunale di Catania, la difesa dell’imputato rappresentato dall’avvocato Christian Petrina, solleva una questione preliminare relativamente al ruolo istituzionale del senatore. La disputa tra Giarrusso e Borgese, secondo la difesa, sarebbe nata nell’ambito di una critica politica tra due soggetti politici. Ovvero il senatore Mario Michele Giarrusso, politico di fatto, e Debora Borgese che, all’epoca dei fatti contestati, era una collaboratrice parlamentare di Fratelli d’Italia. Circostanza smentita dalla stessa Borgese. Pertanto, secondo l’avvocato dell’imputato, era necessaria l’autorizzazione a procedere per questo procedimento.
Il PM ha rimandato la questione nel corso del dibattimento al fine di contestualizzare l’oggetto dell’imputazione coatta a carico del senatore Mario Michele Giarrusso verificando dove il fatto è avvenuto. E non con una riserva sic et simpliciter della carica istituzionale dell’imputato.

Il giudice rinvia tutto ad aprile

L’avvocato Eleonora Condorelli, difensore della parte offesa, costituitasi parte civile, si è associata alle richieste del PM. Il giudice, la dott.ssa Condorelli, si riserva sulla richiesta dell’imputato e rinvia la prosecuzione del procedimento ad aprile.
Debora Borgese, blogger e giornalista, aveva denunciato il senatore  per alcuni post su facebook. In essi Giarrusso, secondo Borgese, aveva usato espressioni diffamatorie. Tra queste la definizione di ‘madame Pompadour’, pur senza mai mettere nero sul bianco il cognome della donna, ma ciononostante, secondo la blogger, facilmente riconducibili alla sua persona.

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di Redazione - 22 Gennaio 2020