Gualtieri, niente par condicio. E da Repubblica subito uno spot per la corsa del Santo Candidato
Gualtieri santo subito. Non si sa mai che il potente ministro dell’economia del governo Conte possa rischiare lo sgambetto dallo sfidante di centrodestra, Maurizio Leo (che chiunque lo conosca di conti ne sa più del titolare del dicastero di via XX settembre).
Ed ecco i telegiornali, le radio, l’istituto Luce, tutti i media scatenati a diffondere il verbo del Candidato. Sì, a Roma 1, nel collegio che fu dell’altro Santo, Paolo Gentiloni, ora corre lui, Roberto Gualtieri, e tutti a fare la ola. Par condicio un’opinione…. Persino con esagerazioni che non avevamo mai notato nella vita professionale di alcuni cronisti.
A Gualtieri non fate domande sulle tasse
Prendete Giovanna Vitale, ad esempio, firma apprezzabile e stimata di Repubblica. Ma come le è venuta in mente l’intervista al Candidato? Chiedetemi tutto, ma non le tasse per favore, è il non virgolettato. Ci racconta persino che attacca un manifesto, il Candidato sparapazzato in evidenza sulla prima pagina. Ci sono tutte le domande più scomode, a partire da questa: “Ministro, ma chi glielo fa fare…?”.
Ce ne fosse una sui balzelli da 6 miliardi quest’anno e 11 il prossimo. A quali diavolerie pensa per l’Iva prossima ventura e sull’Irpef da riformare e su cui nessuno capisce ancora alcunché. No, bisogna esaltare il governo, Zingaretti, il premier, e ovviamente schifare un po’ “le destre”. E in campagna elettorale questo ci sta, persino il bombardamento su Virginia Raggi. Ma manca una cosetta, però, visto che di economia non si può parlare col ministro dell’economia.
E nemmeno sulla rivale grillina nel collegio
Una domandina leggera leggera la si poteva fare. Come ci si trova ad essere sostenuto al governo dai Cinquestelle e contrastato da loro nel collegio in elezioni che valgono un seggio per la Camera dei Deputati? Ecco, queste sono schifezze da denunciare, pagliacciate di questa politica che non si rende conto del messaggio che manda. Al governo assieme e si scontrano nel collegio. Se vince la grillina Rossella Rendina, che farà? Darà la fiducia o no ai provvedimenti del ministro dell’Economia?
Interrogato, il morto non risponde, sta scritto a verbale. E su Repubblica.
I pensionati si ricorderanno di questo governo e di quelli di sinistra, ci vediamo al 2023 sarà la vostra fine,
Beh ma in ciò la sinistra è sempre stata imbattibile. Nel 1946 si comprese che i partigiani messi in tutta fretta al posto dei poliziotti, dopo un anno avrebbero dovuto essere sostituiti, come richiedeva anche il Comando Militare Alleato per le Attività Transitorie. Panico sinistro presto risolto. Si pensò ad un esame straordinario, con Commissioni sinistre e strombazzamento, come ora, per gli eroici liberatori. Non bastava, bisognava andare sul sicuro perché molti eroici partigiani non erano stati così eroici negli studi. Semplice, bastava modificare i coefficienti dei TITOLI: prima era 1 per la licenza elementare, 2 per quella media e 3 per il diploma, DIVENNE 0,1-0,2-0,3.
Viceversa per il curriculum militare: da 0,1-0,2-0,3 divennero 1 per la sola chiamata di leva, 2 per eventuali campagne e 3 per il servizio da partigiano.
Ecco bisogna ammettere che in queste cose i compagni non hanno mai avuto rivali.