Il M5S perde altri due deputati: escono Aprile e Nitti. “In atto un’intollerabile deriva autoritaria”
In quella riflessione Nitti si è concentrato piuttosto sul fatto che “non si sia ancora capaci di interrogarsi a fondo sulle motivazioni che portano stimati e riconosciuti professionisti, dapprima a mettersi a disposizione del movimento, e poi decidere di prenderne le distanze”. “La retorica stucchevole della fuga col malloppo è ridicola e insensata, tanto più se riferita a coloro che hanno sempre lavorato e sanno a quale attività (talvolta anche più remunerativa) ritornare”. Nitti, quindi, biasimando la reazione aggressiva del movimento verso i fuoriusciti e rivolgendo la sua solidarietà a chi ne ha fatto le spese, ha esortato nuovamente a “chiedersi, piuttosto, cosa non ha funzionato”. “Si vuol continuare a puntare il dito solo perché come diceva Dante le proprie “cose sempre paiono migliori che non sono, e l’altrui men buone”? Prego! Si faccia pure. Ma io non ci sarò“.
Pagliacci poltronisti. Vanno via dai 5S con ogni pretesto, sempre di elevato scopo, ma la verità è che non vogliono lasciare a Di Maio l’oneroso obolo richiesto. dallo statuto. Si guardano bene però dal mettere a rischio la poltrona, e passano in un’amorfa accozzaglia, che sostiene Conte a spada tratta ; sono peggiori dei 5S che restano, anche se non è semplice scegliere tra l’immondizia.