Iran, l’ayatollah Khamenei dichiara guerra agli Usa. E l’Italia si “ritira” da Baghdad
La Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, vuole che siano le forze iraniane a vendicare formalmente il generale Qassem Soleimani, già capo delle Forze al-Quds. Il militare era stato ucciso venerdì in un raid aereo americano vicino a Baghdad. Lo scrive il “New York Times”, citando tre fonti vicine al Consiglio della sicurezza nazionale iraniano al quale Khamenei ha dettato la linea. La risposta, ha detto Khamenei, deve essere ”un attacco diretto e proporzionato agli interessi americani”. E a condurre questo attacco devono essere ”le stesse forze iraniane’‘, scrive il “New York Times”.
Parlando a una folla di centinaia di migliaia di persone, Salami ha descritto Soleimani come ”un martire” e una grande minaccia per i nemici dell’Iran. ”Lo vendicheremo”, ha aggiunto tra le urla della folla che chiedeva ”morte a Israele”.
In Iran bollano il Pentagono come organizzazione terroristica
Intanto il parlamento di Teheran, il Majlis, ha approvato un disegno di legge urgente che riconosce come “una organizzazione terroristica” il comando del Pentagono. E ritiene ”terroristi” coloro che agiscono per suo conto, assoggettandoli alle sanzioni iraniane. Lo riporta l’agenzia di stampa Irna. La votazione appare una risposta alla decisione di aprile del presidente americano Donald Trump. Che aveva inserito i Guardiani della rivoluzione iraniana, i Pasdaran, nella lista delle “organizzazioni terroristiche”.
I soldati italiani lasciano la base Usa di Baghdad
Via dalla base Usa i soldati italiani a Baghdad. Lo scrive stamani il quotidiano La Stampa, secondo cui il trasferimento dal compound “Union 3” ha riguardato tutti gli uomini italiani impegnati nell’operazione di addestramento delle forze di sicurezza irachene, una cinquantina di carabinieri. Ed è stato deciso dallo Stato maggiore della Difesa in accordo con i vertici della Nato. Anche la Germania ritirerà alcune delle sue truppe schierate in Iraq nell’ambito della della coalizione anti Isis. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Berlino.
La Strategia militare US ha un grande difetto: conosce solo l’attacco frontale un po’ come le sfide del wild west. Scarsa capacità nel gestire i dopoguerra, carenti nell’analisi dei problemi operativi, una diplomazia rozza e prepotente, per cui , nel dubbio, i così detti “democratici” si limitano a non fare niente, mentre i repubblicani sparano su tutti. Per quanto poi riguarda l’Italia, ferma restando l’inadeguatezza della politica estera , si sono subito schierate le tifoserie, tra cui un capolavoro è l’intervento della “compagna di mezz’ora” che a suo tempo si era battuta strenuamente perché si tornasse succubi dell’EU ed ora, in buona sostanza, ESIGE una forte iniziativa di politica estera NAZIONALE. Siamo messi….bene.