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epa08110527 A member of Iran-backed Iraqi Shiite armed group popular mobilization forces stands guard next to placard carrying an obituary notice and the pictures of slain Abu Mahdi al-Muhandis and the Iranian general Qasem Soleimani in front of a military base in Baghdad, Iraq, 07 January 2020.  A US drone strike killed Iraqi militia commander Abu Mahdi al-Muhandis and Qasem Soleimani, the head of Iran’s Islamic Revolutionary Guard Corps’ elite Quds Force, and the eight others at the Baghdad international airport on 03 January 2020.  EPA/MURTAJA LATEEF
epa08110527 A member of Iran-backed Iraqi Shiite armed group popular mobilization forces stands guard next to placard carrying an obituary notice and the pictures of slain Abu Mahdi al-Muhandis and the Iranian general Qasem Soleimani in front of a military base in Baghdad, Iraq, 07 January 2020. A US drone strike killed Iraqi militia commander Abu Mahdi al-Muhandis and Qasem Soleimani, the head of Iran’s Islamic Revolutionary Guard Corps’ elite Quds Force, and the eight others at the Baghdad international airport on 03 January 2020. EPA/MURTAJA LATEEF

Iraq, la Nato ritirerà parte del suo personale. E Pompeo torna a difendere Trump

Esteri - di Fortunata Cerri - 7 Gennaio 2020 - AGGIORNATO 8 Gennaio 2020 alle 12:49

La Nato ritirerà “temporaneamente” parte del suo personale dall’Iraq. Lo annunciano fonti ufficiali. La decisione è stata presa dopo l’escalation di violenza seguita all’uccisione a Baghdad del generale iraniano Soleimani. Italia e Germania ridislocheranno i propri militari. La Germania ha già trasferito in Giordania parte del contingente tedesco. Un gruppo di 32 uomini e donne di stanza nella base di Taji, nel centro dell’Iraq, è stato condotto nella base giordana di Al Asrak. Parigi ha invece detto che non ritirerà le proprie truppe dall’Iraq.

Pompeo: «Troppi massacri e distruzioni in Siria e Iraq»

«Ogni volta che un presidente prende una decisione di questa portata, ci sono informazioni multiple che ci sono state presentate». Così Mike Pompeo torna a difendere la decisione di Donald Trump di ordinare l’assassinio di Qasem Soleimani. «Così se mi chiedete dell’imminenza, non dovete guardare molto oltre che ai giorni che hanno portato al raid contro Soleimani». Ha detto ancora il segretario di Stato Usa. E poi ha ribadito come sulla base delle informazioni ottenute dall’intelligence «abbiamo potuto vedere con chiarezza» la portata delle azioni del generale iraniano. Comprese le «centinaia di migliaia di massacri in Siria e l’enorme distruzione in Paesi come Libano ed Iraq».

«Salvate vite americane»

Incalzato più volte dalle domande di giornalisti, Pompeo ha ribadito: «So che il raid ha salvato vite americane. Sono convinto di questo». Ed ha fatto riferimento ai fatto che Soleimani con le sue azioni dava sostegno alla creazione di «network di attività che potevano portare alla morte di molti altri americani». «È stata la decisione giusta. L’abbiamo fatto nel modo giusto»,  ha detto ancora parlando del raid. «Il dipartimento della Difesa ha fatto un lavoro eccellente. Ed il presidente aveva una base interamente legale ed appropriata», ha concluso. E alla domanda se siano stati consultati legali prima dell’ordine dell’attacco, Pompeo ha risposto: «Non agiamo mai senza una verifica legale completa».

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di Fortunata Cerri - 7 Gennaio 2020