Justin Bieber annuncia: «Ho la malattia di Lyme, ho passato due anni difficili. Ma tornerò…»

9 Gen 2020 16:22 - di Giorgia Castelli

Justin Bieber ha la malattia di Lyme. Lo ha rivelato la stessa popstar su Instagram. Dove ha condiviso un articolo di Tmz che aveva preannunciato la notizia. «Molte persone dicevano che avevo un aspetto orribile. Che mi facevo di metanfetamine ecc.. Ma non hanno capito che di recente mi è stata diagnosticata la malattia di Lyme. Oltre che una seria mononucleosi cronica che ha colpito la mia pelle, le mie funzioni cerebrali, la mia energia e la mia salute in generale». Ha scritto il cantante 25enne, aggiungendo di aver «passato due anni difficili» a causa della malattia infettiva di origine batterica. «Queste cose saranno spiegate ulteriormente in una serie di documentari che metterò su YouTube a breve». «Potrete apprendere tutto quello che sto combattendo e superando. Sono stati due anni difficili.  Ma sto avendo il giusto trattamento che aiuterà a curare questa malattia finora incurabile», ha scritto Bieber. Promettendo ai suoi 124 milioni di follower che «tornerà e più in forma di prima».

La malattia oltre a Justin Bieber ha tormentato altre star

Prima del cantante 25enne Justin Bieber ha tormentato anche altre star. Dalla conduttrice tv di casa nostra Victoria Cabello alla modella Bella Hadid. Fino a un’altra cantante, Avril Lavigne. Anche loro, come la popstar canadese, hanno raccontato pubblicamente il calvario vissuto con la malattia di Lyme. È nota anche come borreliosi di Lyme, un nome che è quello della città americana in cui venne descritto il primo caso nel 1975. Questa malattia viene trasmessa dalla puntura di zecche infettate da un gruppo specifico di batteri (l’agente patogeno è la Borrelia). E, come riporta EpiCentro, portale dell’Iss, è oggi la più diffusa e rilevante patologia trasmessa da vettore con diffusione nelle zone geografiche temperate. Seconda, per numero di casi, solo alla malaria fra le malattie che richiedono un vettore artropode per la diffusione. L’infezione colpisce pelle, articolazioni, sistema nervoso e organi interni. Può manifestarsi con sintomi gravi, persistenti. E, se non viene curata, diventa cronica. Il principale problema è che diagnosticarla è molto complesso. Innanzitutto perché i primi sintomi della malattia sono intermittenti e mutevoli. E gli esami di laboratorio non sono sempre in grado di confermare o escludere in modo definitivo la malattia.

I rischi

Aver contratto l’infezione, peraltro, non equivale a sviluppare immunità. Quindi si può incappare più volte nella malattia. Malattia che all’inizio si manifesta con una macchia rossa che si espande lentamente. Entro qualche settimana (in qualche caso mesi), si possono sviluppare  altri disturbi. Come quelli neurologici che vanno dai dolori articolari e muscolari a meningiti, polineuriti, linfocitoma cutaneo, miocardite. I sintomi sono fluttuanti e possono durare per mesi. Nell’ultima fase della malattia, anche dopo anni dall’infezione, si possono sviluppare altre affezioni. Come artrite cronica e alterazioni del sistema nervoso centrale e periferico, della cute e dell’apparato cardiovascolare. In Europa sono presenti diversi agenti di infezione. Il batterio Borrelia burgdorferi sensu striato. È l’unico presente nel Nord America (dove sono quindi disponibili dei vaccini mirati al singolo agente patogeno). Il Borrelia afzelii e il Borrelia garinii presenti invece in Europa, Asia e Africa.

I casi in Italia

Per quanto riguarda l’Italia, i dati epidemiologici sono limitati e fanno riferimento a circa un migliaio di casi di borreliosi di Lyme che si sarebbero verificati nel periodo 1992-1998. Le regioni maggiormente interessate dalla patologia sono il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige (Provincia autonoma di Trento), mentre nelle regioni centro meridionali e nelle isole le segnalazioni sono sporadiche. Più recente la stima del Gruppo italiano di studio sulla malattia di Lyme che parla di circa 500 nuovi casi ogni anno nel nostro Paese.

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