Libia, fragile tregua a Berlino. Conte spettatore, ma “offre” i soldati italiani all’Onu

19 Gen 2020 19:59 - di Redazione
Libia foto Ansa

La conferenza di Berlino sulla Libia

Dunque, come anticipato, i Paesi partecipanti alla conferenza di Berlino sulla Libia hanno approvato la dichiarazione finale «senza modifiche sostanziali» alla bozza che era stata messa a punto. Conte, spettatore parlante ma di nessuna rilevanza, ha confermato di lavorare «per un efficace cessate il fuoco e per alimentare un processo politico in modo da rilanciare le funzioni del Consiglio presidenziale libico e del Governo libico per una stagione di riforme». Ribadendo ancora una volta che «l’Italia crede nella forza della diplomazia e della politica. E ritiene inaccettabile la soluzione militare. Tutti dobbiamo condividere questo obiettivo a Berlino». Nel frattempo, però, la delegazione di Tripoli guidata dal premier Fayez al-Serraj ha rifiutato di sedersi allo stesso tavolo o incontrare il generale Khalifa Haftar a Berlino. Così, a quanto apprende l’Adnkronos, stamane la cancelliera Angela Merkel ha tentato di far incontrare i due rivali nella sala principale della conferenza, ma senza ottenere risultati. La Merkel, infatti, ha visto separatamente Serraj e Haftar.

La Russia punta al ruolo-chiave: o il cessate il fuoco o sarà guerra

E mentre a Berlino intorno al tavolo si discute diplomaticamente, la Russia cala l’asso e prova ad avocare a sé un ruolo centrale. «Ci sono “piantagrane” in Libia che vogliono “far deragliare” il cessate il fuoco, ma penso che la seria leadership della Libia avrà volontà sufficiente. Sarà in grado di rispettare il cessate il fuoco e costruire un dialogo politico che riteniamo debba essere pienamente inclusivo», ha affermato il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, parlando con i giornalisti. Secondo Bogdanov, al momento nel Paese il cessate il fuoco sta tenendo. Allo stesso tempo, tanto per chiarire posizioni e strategie future, il vice ministro degli Esteri russo ha sottolineato che in assenza di una volontà politica in Libia di fermare le ostilità ci saranno armi sufficienti nel Paese «per molti anni di guerra».

Gli Usa con Pompeo concordano su un “processo politico facilitato dall’Onu”

«È tempo che la Libia scelga il suo futuro, un futuro libero dalle violenze alimentate da attori esterni». Lo ha detto il segretario di Stato americano Mike Pompeo. «Esortiamo tutte le parti a cogliere questa opportunità – si legge in tweet – attraverso la mediazione facilitata dall’Onu, per affrontare le questioni politiche, economiche e di sicurezza che le dividono». Pompeo a margine della conferenza ha incontrato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu e «ha espresso preoccupazione per l’intervento militare straniero nel conflitto». Insieme a Cavusoglu, secondo una nota della portavoce del Dipartimento di Stato, hanno invece «concordato sulla necessità urgente di un cessate il fuoco duraturo e sul ritorno ad un processo politico facilitato dall’Onu».

Commenti

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  • fabio dominicini 20 Gennaio 2020

    Soldi ( nostri ) di albergo e ristorante “buttati” per i due fantocci a Berlino !
    Pulci inascoltati e non considerati nella stoppa !

  • Carlo Cervini 20 Gennaio 2020

    A sentire Conte invece abbiamo risolto tutto con la politica…………….da Visita Sanitaria Obbligatoria, la realtà è ben diversa e siamo corsi da zio Trump per recuperare dagli USA i 300 mila barili di petrolio che resteranno bloccati in Libia.