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Loredana BertË  nel corso della trasmissione RAI “Una storia da cantare, questa sera dedicata a Fabrizio de AndrË. Napoli 16 novembre 2019 ANSA/CESARE ABBATE/
Loredana BertË nel corso della trasmissione RAI “Una storia da cantare, questa sera dedicata a Fabrizio de AndrË. Napoli 16 novembre 2019 ANSA/CESARE ABBATE/

Loredana Bertè: il premio Mia Martini non vada a artisti misogini, mia sorella non sarebbe daccordo

Cronaca - di Redazione - 24 Gennaio 2020 - AGGIORNATO 25 Gennaio 2020 alle 11:27

Loredana Bertè irrompe nelle polemiche su Sanremo chiedendo ai giurati della sala stampa di non premiare artisti che istigano alla violenza.

E così scrive su Facebook: “Chiedo ai giornalisti della Sala Stampa dell’Ariston di escludere, a priori, una possibile candidatura al ‘Premio della critica Mia Martini’ di qualsiasi artista che promuova attraverso i suoi testi violenza fisica o verbale verso le donne o misoginia in generale”.

“Mia sorella -scrive ancora Loredana- è stata per anni vittima di bullismo ‘verbale’ e non credo che avrebbe mai voluto che il suo nome venisse associato a certi ‘soggetti’ che andrebbero squalificati (scritto in maiuscolo, ndr) (come avvenuto di recente e giustamente in un’altra trasmissione di successo) per istigazione alla violenza sulle donne e per il pessimo messaggio che arriva ai giovanissimi. Grazie”.

Il riferimento di Loredana Bertè è al rapper Junior Cally, sotto accusa per un testo del 2017 in cui inneggia al femminicidio. Il rapper porterà in gara a Sanremo la canzone “No Grazie”. Junior Cally in una intervista definisce il suo brano una canzone anti-populista: “Voglio onorare quel palco che rappresenta la musica italiana da tantissimi anni”. Ha quindi raccontato di avere  vissuto con ansia e tensione le polemiche degli ultimi giorni che lo hanno riguardato.

 

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