Ora Zingaretti vuole comandare. Ma rischia di far male all’Italia se molla su proporzionale e giustizia
E’ evidente che Nicola Zingaretti voglia dare le carte. Apparentemente ha vinto lui e comunque nella coalizione di governo è l’unico a poter sorridere. Davanti a sé, nell’immediato, il segretario del Pd ha almeno un paio di argomenti su cui tentare la scommessa. Se avrà coraggio. Si tratta della legge elettorale e della giustizia, prescrizione inclusa. Da domenica notte, sa che può azzardare la carta del comando, ma deve essere prudente per più di una ragione. In fondo ha vinto, tremando, nella regione che la sinistra ha in mano da settant’anni dopo aver perso nelle altre otto dove si è votato finora. E l’equilibro, alla conta dei voti, è molto precario persino al saldo elettorale tra l’Emilia Romagna e la Calabria.
Ma Zingaretti deve decidere il da farsi, non è più il tempo di Sor Tentenna. Se è vero che pare affermarsi di nuovo un’Italia bipolare con il clamoroso flop dei Cinquestelle, sarebbe un passo indietro devastante ricacciare l’Italia al tempo del proporzionale. Si capisce che il Pd ha a che fare con alleati pericolosi e infidi come Cinquestelle e Italia Viva di Renzi, che rappresentano sempre più personaggi rancorosi e senza alcuna possibilità reale di successo. C’è da augurarsi che si facciano sentire proprio Prodi e Veltroni, che del Pd a vocazione maggioritaria ne fecero una ragione fondativa. Se Zingaretti va invece avanti sul proporzionale e non ad esempio su una legge elettorale come il Mattarellum, si prende la responsabilità di consegnare l’Italia all’instabilità permanente nel futuro. Ci rifletta bene.
Zingaretti tra giustizia e legge elettorale
Poi, la giustizia. I Cinquestelle tra antipolitica di cartone e giustizia come vendetta non hanno ricavato granché dalle loro avventure di governo, sia in prima versione con la Lega che in seconda col Pd (in questo caso sono andati anche peggio). La riforma della prescrizione va immediatamente fermata, perché la giustizia non può essere ridotta a barbarie. D’altronde, la stessa legge Orlando era mille volte meglio della riforma Bonafede e proprio l’ex titolare della giustizia lo rivendica. Guai a chinare la testa, col diritto non si scherzi più.
Il centrosinistra ha vinto solo in Emilia, non contano le Regioni dove ha perso?
Questo cialtrone adesso fa il gradasso, ma fino a Domenica tremava di brutto; ha recuperato un pò di voti grillini in libera uscita e riuscito a mettere in moto un pò di astenuti con le sardine (soprattutto giovani disamorati della politica). Ho sempre predicato prudenza, perchè a Parma, Reggio e Modena ci sono troppe famiglie che da 3 generazioni lavorano e servono nelle amministrazioni locali comuniste e a Bologna almeno il 50% della popolazione vive e prospera grazie a loro.
CONTE: “ MORTE A SANSONE E TUTTI I FILISTEI ” QUALE PESCI PIGLIARE SARDINE O MERLUZZI?
Conte, solita solfa offendere l’avversario, eppure poco tempo fa era il suo vice: odio o invidia che gli ha fregato un’altra Regione, e l’avanzata in Emilia Romagna? Forse, il Centrodestra non era il 29% nel 2014 e oggi al 43%. Dunque, Conti fa il furbetto, oppure, è somaro in matematica o proprio cagarella che da oggi deve dare cibo alle sardine e l’Orlando il furioso: voto Regione cambi asse Governo: ” È giusto che si usi questo risultato per modificare l’asse Politico del Governo su molte questioni. Ad esempio il M5S, dopo questa severa sconfitta, dovrebbe rinunciare a un armamentario che – non paga elettoralmente e rende difficile l’attività di Governo”. Così su Radio Capital il Vice Segretario Pd Orlando all’indomani delle Regionali. Insomma, comincia ll solita melina senza fare niente per il Popolo salvo per le sardine o li mettono in o nel Governo visto che il PD s’è salvato grazia ai furbetti del quartierini comunque: “ Il triangolo Rosso ha deciso, meglio morire Comunista ”. Si sa a volte la Sindrome di Stoccolma, è gelo! https://vincenzoditolve.wordpress.com/2020/01/28/conte-morte-a-sansone-e-tutti-i-filistei-quale-pesci-pigliare-sardine-o-merluzzi/
E se insiste sullo ius soli.
A proposito di Segretario comandante. Il nostro Natta bis ha dei problemi lessicali, infatti in ogni periodare sbaglia la pronuncia di almeno due parole, e non sono da meno i suoi complici che in TV fanno discorsi che sembrano cifrati. Del resto questo è il risultato di un sistema scolastico in mano al soviet dei docenti, che come primo compito ha quello dell’ indottrinamento politico dei discenti.
Durante le recenti elezioni la parole più pronunciate dai sinistri sono state “nazista” fascista” e “razzista”, quelle della destra “lavoro” “infrastrutture” “sicurezza”. Eppure una consistente massa di elettori ha preferito il NULLA al CONCRETO.
Potenza del fanatismo ideologico.
Vi fu un breve periodo in cui seguivo una cooperativa apolitica che faceva VOLONTARIATO per i disabili mentali ,non come copertura di qualche soviet. Ebbene spesso capitava di svuotare case di defunti rimasti senza parenti . Rammento una anziana signora che , dal quadretto di Togliatti alla parete doveva essere stata una compagna, aveva lasciato 4 sedie ed un tavolo al Partito e rammento anche le parolacce del funzionario comunista che invitammo a ritirare il lascito.
Cari compagni Emiliani, in attesa del ritorno di Stalin, sappiate che passate le elezioni siete semplicemente delle PEDINE SACRIFICABILI…”nazista” “fascista” razzista” , quando vi serve qualcosa provate a pronunciarle come un mantra..chissà.
Bonaccini gode per 1.41 % si accontenta di poco.Zingaretti ha vinto????la coalizione di cdx ha superato il PD-imparate a fare i conti !!!!!!
Colpito ed affondato… E’ sempre un piacere leggere i Suoi articoli.
Carl von Clausewitz sosteneva che , in un conflitto, attribuire delle INTENZIONI al nemico potrebbe rivelarsi un fallimento. Ma nel caso in questione , con il Segretario che ha rifondato il PCI di Togliatti, la sinistra alcune scelte le dovrà fare per forza.
Perché devono arrivare almeno fino alla nomina del nuovo “monarca”, perché nel caso deprecato di nuove elezioni è plausibile che non vi siano dappertutto i 68ttini disposti a spingere al voto i compagni o grillini pronti a votarli. Per cui si faranno andare bene il processo staliniano e il proporzionale puro che De Gasperi corresse con quella che il vecchio PCI chiamò la legge truffa, perché per loro, maghi dell’imbroglio, sono gli altri che truffano.
Tra l’altro, per esperienze pregresse, nazionali e locali i compagni non mollano mai: io non mi illuderei troppo, staranno su finchè avranno mezzo voto di maggioranza.
Per cui la frase del Segretario della Lega che sostiene “rifarei tutto” non mi piace, lo so che gli italiani in genere odiano il feedback, ma se vuole vincere deve imparare ad accettarlo e quando commette errori a correggersi,