
Prescrizione, il governo balla pericolosamente: Iv denuncia la “barbarie” e minaccia di votare con FI
Prescrizione, il governo balla pericolosamente. Slitta al 9 gennaio il vertice previsto per domani. Ma non è tanto questa la notizia, quanto le minacce alla maggioranza che arrivano dai renziani. “Sulla prescrizione la palla è nelle mani di Bonafede e del M5S. Come abbiamo ribadito più volte. Noi di Italia Viva siamo pronti a discutere se c’è la volontà di correggere questa barbarie giuridica. Altrimenti voteremo la proposta Costa (di Forza Italia, ndr) e tutte le forze politiche si assumeranno le proprie responsabilità davanti ai cittadini, che non possono essere condannati a processi senza fine, il contrario della giustizia”. A parlare è Luciano Nobili, deputato di Italia Viva. “Se posso permettermi un consiglio ai 5Stelle, accelererei – aggiunge -, perché ho l’impressione che dopo le regionali in Emilia Romagna avranno altri problemi di cui occuparsi”. Doppia minaccia, dunque, e strizzatina d’occhio al centro. Questo avvio d’anno, per Conte, si presenta a dir poco problematico.
Il segnale di Iv è raccolto da Forza Italia, che spara sul governo. “La maggioranza ha rinviato la verifica sulla prescrizione: nessuna sorpresa, visto che questo è il governo dei rinvii e dei decreti salvo intese. Ma ora Di Maio ha posto una nuova mina sulla strada dei cosiddetti riformisti di Italia Viva: l’abolizione del Jobs Act e il ripristino dell’articolo 18, da sempre fiori all’occhiello del renzismo. Vedremo se gli alleati del grillismo imperante chineranno la testa anche su questo”, dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.
La prescrizione mette in agitazione anche i satelliti della maggioranza giallorossa. Presidio davanti a Montecitorio domani, martedì 7 gennaio, di Più Europa, Azione, Energie per l’Italia e Radicali italiani. L’obiettivo è l’immediata cancellazione del blocco della prescrizione previsto dalla riforma Bonafede e il ripristino del principio del giusto processo.
Renzi compie azioni di disturbo ma sa che in questo momento non può andare a votare o quanto meno non può essere IV a chiedere elezioni da cui uscirebbe ridimensionata.
Certo se Zingaretti e Di Maio attuassero lo sbarramento al 5% le cose potrebbero cambiare per IV .