Storace: un governatore per la Grande Roma o elezioni che caccino la Raggi
“E così abbiamo scoperto che anche Matteo Renzi vuole più poteri per Roma capitale. Lo dicono tutti, ma sono solo chiacchiere, come le dichiarazioni rilasciate ieri dal capo di Italia Viva al Messaggero. Ma nessuno specifica che diamine vuole per questa città che hanno maledetto e abbandonato al suo destino. Lasciamo stare Virginia Raggi, poveretta, capitata in un luogo che non le appartiene proprio per natura. Ma ci tocca tenercela. Pero’ tutti gli altri, che diamine, uno straccio di idea la mettano in campo. Che vuol dire potere? Decidere…”. Lo scrive sulla pagina Fb Sette Colli di Roma il direttore del Secolo d’Italia Francesco Storace, che analizza il disastroso stato dell’amministrazione capitolina. E invoca una nuova classe dirigente per la Capitale, al più presto.
Un govenatore per Roma Capitale
“Roma oggi può decidere? – si chiede Storace – . No. Chi decide al posto suo? La Regione. Più dello Stato.E allora rassegnatevi e scrivete che nella Costituzione, articolo 131, all’elenco delle regioni ne va aggiunta una: Roma Capitale, con poteri legislativi propri (e non delegabili con trasferimenti di quelli regolamentari che poi non arrivano mai). Ci vuole un governatore per la Grande Roma, se si vuole ampliata alla provincia e/o ai Comuni che decideranno progressivamente di aderire alla nuova istituzione. La Grande Roma con quindici comuni al posto dei quindici municipi attuali. Con relativi sindaci e possibilità di decisione. Decide il popolo chi governa il territorio. E non ci sono più alibi per sindaci incapaci. Conviene a tutti. Tanto, prima di rieleggere una come la Raggi passeranno secoli. Approfittare di quest’anno e mezzo – tanto non schioda dal Campidoglio la maestrina – per varare la riforma costituzionale ed eleggere la nuova classe dirigente potrebbe essere l’obiettivo di una politica in grado di raccogliere e rilanciare sfide affascinanti. Non ce la si fa con i tempi”.0
L’obiettivo delle urne subito
Per Storace, allora, è necessario che si elegga un sindaco che accompagni velocemente la città e il Parlamento alla riforma per poi rilasciare la parola al popolo. “Dichiarandolo già in campagna elettorale. Basta avere un po’ di coraggio, di capacità innovatrice, di amore per la città. Altrimenti, restano solo chiacchiere. Come quelle di Renzi e dei tanti a cui di Roma, in realtà, non frega proprio nulla. Se tutto resta così, per la Capitale si spenderanno solo figure minori, di partito o di corrente, senza alcuna ambizione di lottare veramente per esaltare il prestigio che la Città Eterna merita finalmente. Roma Caput Mundi nella Storia e non la Grande Monnezza di queste tristi cronache di giornata”.