Strana fretta del Pd: a 20 giorni dal voto in Emilia, nomina i vertici della sanità. Bignami: odore di sconfitta? (Video)

14 Gen 2020 14:41 - di Chiara Volpi
Assemblea nazionale del Pd a Bologna da foto Ansa e nel riquadro Bignami, frame dal video su Fb

Manca pochissimo al voto in Emilia Romagna e il Pd sembra presagire, o quanto meno temere, il crollo. Altrimenti, come spiegare la corsa alle nomine scattata già a novembre per garantirsi, gestendo le procedure di selezione, ruoli e poltrone al vertice della dirigenza sanitaria pubblica? Insomma, come valutare lo sprint finale impresso dai dem nella corsa a ostacoli per conquistare al fotofinish i ruoli apicali delle strutture medico-sanitarie in un’Emilia Romagna prossima al voto? Insomma, anche a voler essere assolutamente ottimisti e fiduciosi, viene da chiedersi, e Galeazzo Bignami esponente FdI, lo fa, c’entra o no questo sprint finale del Pd alla nomina dell’ultimo minuto, se in mezzo ci sono elezioni che potrebbero togliere al partito che governa la Regione da circa mezzo secolo lo scettro del comando e la corona del potere indispensabili a determinare la scelta dei dirigenti?

Bignami, nomine del Pd ai vertici della sanità a 20 giorni dal voto?

Un dubbio, insomma, è quantomeno ammissibile. Fermo restando la sicura professionalità, esperienza e capacità (bla bla bla) dei neo-nominati. E allora, in un video postato da Bignami sulla sua pagina Facebook, l’esponente di Fratelli d’Italia esordisce: «Siamo qua per dare il benvenuto al nuovo direttore sanitario del Sant’Orsola-Malpighi, il dottor Luca Lavazza. Nominato il 3 gennaio, esattamente a 20 giorni dalle elezioni… Personalmente nutro qualche perplessità sull’opportunità della nomina. E non tanto perché il “prescelto” viene dall’Umbria dove, come noto a tutti, sono stati smascherati scandali proprio nella sanità con cui, va detto, Lavazza nulla c’entra»…

Il Pd blinda i vertici della sanità pubblica in Emilia: i dubbi di Bignami

«Ma perché sorprende un po’ che il Pd perda a fine ottobre quella regione e poi in Emilia “nomini” chi da lì proviene». Insomma, incalza Bignami, «sicuramente c’è un tema di competenza e professionalità. Ma un dubbio di opportunità è più che lecito. Specie in considerazione del fatto che, a 20 giorni dalle elezioni, questi signori del Pd continuano imperterriti a procedere con nomine pluriennali che francamente avremmo ritenuto opportuno venissero congelate».

Sudoku delle nomine e scacchiere delle poltrone

Non solo. Entrando nel merito di proposte e scelte, Bignami via social nota e sottolinea anche che: «Andando a vedere chi ha nominato direttore sanitario il dottor Lavazza, ci accorgiamo che a farlo è stato la dottoressa Chiara Gibertoni, già direttore generale della Asl di Bologna fino allo scorso settembre. Quando si è dimessa da quell’incarico per essere poi subito nominata a novembre direttore generale del Sant’Orosola-Malpighi. E siamo sempre a due mesi dalle elezioni»… Ma non è ancora chiuso il, sudoku delle poltrone. Come rileva Bignami, infatti, «a quel punto rimane però sguarnito il posto di commissario straordinario della Asl di Bologna. E sapete chi viene nominato per quell’incarico? Proprio la dottoressa Chiara Gibertoni…Ma allora, perché ti sei dimessa»?

Il dubbio su un possibile conflitto d’interessi…

E, soprattutto, deduce quasi obbligatoriamente Bignami, «nessuno vede un minimo di conflitto di interessi nella nomina? Considerato che la Asl di Bologna, tramite un accordo di fornitura, compra le prestazioni medico-sanitarie dal Sant’Orsola, secondo noi c’è un lieve conflitto d’interessi nel fatto che la Asl di Bologna sia guidata dallo stesso direttore generale del suo principale fornitore. E infatti abbiamo fatto un esposto all’Anac perché crediamo che ci si debba dare un’occhiata»…

Quella “strane» nomine conclude a ridosso delle elezioni in Regione

Tutto qua? Neanche per sogno. Quelle appena menzionate non sono infatti le uniche nomine “strane” concluse a ridosso delle elezioni. «Dovete sapere, prosegue infatti Bignami – che a inizio novembre è stato nominato direttore del Diparitimento medico di tutta la Asl di Bologna, il dottor Roberto Iovine. E anche qui, considerato che suo fratello Elio Iovine è il direttore dell’altra area dipartimentale: quella chirurgica, forse una riflessione sul tema dell’opportunità andrebbe fatta». E ancora: «Analogamente ci pare un po’ strano che il direttore del presidio unico ospedaliero della Asl sia il dottor Andrea Longanesi, cugino di Anna Maria Longanesi, a sua volta responsabile del programma unico sugli interventi chirurgici»…

Il Pd per caso sente odore di sconfitta?

Certo, va avanti e conclude Bignami, «non ci permettiamo di dubitare sulla preparazione, l’efficienza e la disponibilità di tutti questi neo-incaricati». Ma, come posta a corredo del suo video l’esponente di FdI, tutte queste «nomine, nomine e ancora nomine nella sanità a pochi giorni dalle elezioni». Incarichi affidati a «fratelli, cugini, parenti, dirigenti presi dall’Umbria travolta dagli scandali proprio nella sanità»… Non denunciano una strana fretta? «È questa l’efficienza della Regione a guida Pd? Occupare poltrone su poltrone nella sanità in Emilia Romagna? O forse, è più lecito pensare che i dem sentono odore di sconfitta»?

 

 

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