Zingaretti disperato. Vuole cambiare nome al Pd, ma resteranno comunque le loro impronte digitali
Ma bravo Zingaretti, che vuole cambiare nome al Pd. Lo annuncia in una mega intervista a Repubblica alla vigilia del funerale del 26 gennaio, quando saranno gli elettori a decretare la fine del suo partito. Emilia Romagna e Calabria non aspettano altro che punire un partito che ha l’arroganza nel programma.
Può modificare il nome, le facce, quello che vuole, ma resteranno le impronte digitali di chi non si rende conto di quanto sia cambiato il mondo. E l’invenzione delle sardine è solo un vecchio espediente per tentare invano di rimanere a galla. Finché rimangono i vecchi vizi della politica politicante si potrà anche avere il sostegno di Repubblica, ma non si affascinerà più nessuno.
Non se ne può più dei luoghi comuni
Perché sono le società libere a virare a destra. Non se ne può più dei luoghi comuni. Diventa insopportabile la pretesa di dettare lezione ogni giorno nel nome della lotta all’odio quando se ne è campioni. Non hanno più nulla da dire e si rifugiano nei luoghi comuni, nel vecchio ideologismo. Oppure, nella demonizzazione spietata dell’avversario quando stanno pure peggio.
Sono bravissimi solo nella manipolazione e questo sarà il codice genetico del “nuovo” partito. Insegneranno ai loro giovani come si diventa assessori senza avere i voti, o ministri evitando di passare dal portone principale, quello elettorale.
A Zingaretti il partito lo ha sciolto Bonaccini
Se lo chiedano Zingaretti e soci perché persino Bonaccini in Emilia non si fa vedere col simbolo del partito: lui lo ha già sciolto. E perché in Calabria Callipo strilla tanto alla società civile, dopo il disastro Oliverio.
Se tutto va come deve andare, da fine gennaio il Pd avrà molto tempo libero per andare negli uffici anagrafici a cercare il nome giusto; nei tribunali, ad evitare di sbagliare candidature; a scuola, per capire che cosa vogliono davvero i giovani. Ma lezioni no, risparmiatecele perché non avete alcun titolo per impartirne.
CONDIVIDO IN PIENO, ho letto tre volte questo articolo ed ogni volta ci trovo qualcosa di nuovo e di vero. Complimenti.
grazie
Carissimo Direttore
CHAPEAU!!!!!!!!
Il serpente cambia pelle, ma se morde avvelena lo stesso. Fino a quando insisteranno con una visione artefatta ed anacronistica del mondo, con la rara capacità di divenire sempre paladini delle cause sbagliate, possono anche cambiare tutti i nomi che vogliono, ma si estingueranno ineluttabilmente