A Firenze il sogno dei ballerini di tutto il mondo con “Make it possible” di Danzainfiera
“Make it possibile” è il tema scelto per la quindicesima edizione di Danzainfiera in programma dal 20 al 23 febbraio sempre a Firenze, alla Fortezza da Basso. Un’edizione speciale quella di quest’anno. Dal 2005 il più grande evento internazionale dedicato alla danza è un appuntamento fisso per professionisti del settore, ballerini, scuole, compagnie e aziende. Un luogo d’incontro per tutti gli stili di danza dove gli spazi espositivi convivono con aule e palchi che accolgono una programmazione ricchissima di eventi. Quest’anno più che mai proprio per festeggiare la quindicesima edizione.
Tra le tante iniziative è prevista una mostra fotografica che ripercorrerà la storia della manifestazione ospitando molti dei grandi nomi che in quindici anni hanno partecipato a Danzainfiera. E la presenza del tutto inedita del Museo dell’Accademia Vaganova di San Pietroburgo con l’esposizione di alcune scarpette storiche.
Una passerella per maestri e aspiranti ballerini
Danzainfiera offre a chi sogna di diventare un professionista della danza lezioni, stage, workshop e audizioni con le principali accademie internazionali. Il programma di quest’anno è pronto: si comincia il 21 febbraio con la Joffrey Ballet School, audizione di classico ore 11; alle 17,45 classico e modern con b>The Ailey School il 22 febbraio (ore 9,30) audizione di classico con la Vaganova Ballet Academy alle 15,30 seconda audizione con la Joffrey Ballet School di jazz e contemporaryil 23 febbraio (ore 13) audizione di classico con Abt Jacqueline Kennedy Onassis School ore 15,15 e 17,30 classico e modern con The Ailey School
La testimonianza di Loricchio e Tarini
“Make it possible” è proprio lo spirito giusto con cui affrontare occasioni importanti come queste audizioni. E a dirlo sono proprio due ragazzi che “ce l’hanno fatta” qualche anno fa: Davide Loricchio che nel 2015 ha superato l’’audizione per la Vaganova Ballet Academy e Paolo Tarini che ha vinto nel 2018 l’audizione per la ABT J.K.O. School of American Ballet Theatre New York.
«Quella di Danzainfiera è sicuramente l’audizione che mi ha cambiato la vita – racconta Davide Loricchio a telefono da San Pietroburgo– Ho ricordi confusi di quel giorno. Avevo la febbre, ero terrorizzato e quando entrai in sala per esibirmi prima di mettermi in posizione mi girai verso il vetro e vidi la mia insegnante. Il suo sguardo mi fece ritrovare in un attimo l’energia giusta per esibirmi. Un’altra immagine che non posso dimenticare è legata a mio padre il giorno in cui mi ha accompagnato per la prima volta alla Vaganova. L’ho salutato e poi sono andato diritto senza voltarmi, sapevo che sarebbe partito dopo qualche ora e io sarei rimasto solo a rincorrere il mio sogno. Quel momento è stato durissimo, ma la fortuna ha voluto che fossi affidato a un insegnante italiano, Fethon Miozzi e questo ha aiutato soprattutto i primi mesi quando il russo era ancora difficile da capire».
«Danzainfiera mi ha portato direttamente a New York – racconta Paolo Tarini.– Si può dire che da Firenze, da Fortezza da Basso, nell’edizione 2018 di Danzainfiera, sono stato catapultato nella Grande Mela, all’ABT J.K.O. School of American Ballet Theatre. Non avevo mai pensato che potesse accadermi una cosa del genere, anche perché quando ho fatto l’audizione avevo soltanto 16 anni. A questa età non ti aspetti che accada e i cambiamenti radicali pesano. Devi lasciare gli amici, la famiglia, confrontarti con una lingua nuova. Non è facile. Ma l’amore per la danza richiede determinazione e alla fine le difficoltà si superano e ora sono felicissimo”.