
Addio ad Oscar Marino, grande protagonista della destra messinese
Oscar Marino, uomo di grande cultura e protagonista della destra messinese si è spento. Grande organizzatore, lascia un ricordo indelebile di militanza, coerenza, e impegno politico. Sul sito Scomunicando.it, leggiamo un bellissimo ritratto, dell’uomo e del politico a servizio del Msi messinese.
“Entrò nel Centro Studi Ordine Nuovo nei primi anni ’60 e ne diventa uno dei dirigenti più attivi e rappresentativi. Nel 1971 aderisce al Msi assieme ad altri del Centro Studi di Messina, divenendone presto Segretario provinciale. Rappresentò quella generazione di giovani di Messina e della sua provincia, che diedero vita – tra la fine degli anni ’60 e metà degli anni ’70, ad una «Destra nazional-rivoluzionaria»: tra «mito», ideali, azione, coraggio, fantasia e scontri, speranze e entusiasmo”.
L’impegno a fianco ai reduci della Rsi
Oscar Marino – leggiamo sul sito- lasciata la politica attiva dedica il suo impegno alla difesa dell’onore dei combattenti della Repubblica Sociale Italiana. Fu attivo per un breve periodo nella “Fiamma Tricolore” di Pino Rauti. Sotto il suo simbolo si candidò in un collegio per il Parlamento. Così Pino Rauti scriveva dell’attività di studioso di Oscar Marino.
Oscar Marino: così scriveva Pino Rauti
“Non si può “dire”, riferire, in qualche modo recensire, quattro libri in una sola volta; se non impegnandosi a tornarvi sopra come ciascuno di essi merita. Ma intanto segnalarli ai nostri (per fortuna, non pochi) “lettori”; e soprattutto a quelli che, come suol dirsi, hanno “una certa età” e certamente conoscono, ricordano il nome dell’autore Oscar Aldo Marino”.
Il “nostro” Marino; quello che fu, a suo tempo uno dei nostri esponenti di punta in “Ordine Nuovo” e che per tanti anni occupò a Messina una “prima linea” di militanza e di impegno politico che poi le sue pagine, le pagine dei suoi volumi (che definisce “di fattura artigianale” ma che sono graficamente accattivanti e chiarissimi) dimostrano di esser state la punta dell’iceberg: sotto, c’era il “grosso”, fatto di cultura,
“Questi libri – precisa ancora un’altra occasione, Oscar Marino – “mi servono soltanto per liberarmi delle tossine esistenziali che vorrebbero piegarmi”. E no, caro Marino, non servono soltanto a te; servono a tutti noi, che contro quelle stesse “tossine” continuiamo a combattere giorno dopo giorno; ora dopo ora. Li ho sott’occhio i quattro volumi dal “sulfureo” «Fiat lux», a “Controvento” – forme ragionate di resistenza, contro le banalità degli “eccessi democratici”; e da “Mare Nostrum” a “Carme Italico” rime “nel nome d’Italia per la memoria storica degli Italiani”.
Marino ha scritto molti altri libri (eccellenti e sempre assai polemici “Il Paese di Bengodi” e “La corte dei miracoli”) ma già le pagine delle opere sopra citate bastava a definire uno “stile” che riesce ad intrecciare con fervore creativo i riferimenti all’attualità di cui lo scritto si alimenta ad una “concezione d’uomo e di vita” che è il costante punto di riferimento – anche culturale e storiografico – dell’Autore. Così come è chiaro che non si scrive così, non si argomenta e si dibatte e si contesta così, se traendo altresì alimento da un impegno personale che infatti ci fu; e fu “milizia”.
Questi libri politicamente scorretti “hanno la funzione di far conoscere, a chi non l’ha conosciuto o l’ha dimenticato, il vivere civile d’anteguerra, quando il ladro era ladro e trattato da ladro; quando il delinquente era delinquente trattato da delinquente e non un “contestatore” al quale elargire falsi pietismi, e la persona onesta viveva da persona onesta fra gli onesti”.