Bechis svergogna Zingaretti: «Ecco i capolavori che finanzia: la ferita di Cristo come una vagina»
«La Casa delle Donne è salva». Nicola Zingaretti, segretario Pd e presidente della Regione Lazio si pavoneggia su Facebook dopo la decisione di far piovere sulla Casa delle donne ben 700mila euro l’anno. «La Casa Internazionale delle Donne rischiava di chiudere. Non potevamo permetterlo, perché è un bene comune che fa parte della storia e dell’identità di Roma. Chi non lo capisce sbaglia – scrive Zingaretti – Ora è salva. Le nostre città non sono solo strade o palazzi, sono soprattutto una comunità di identità e di valori condivisi. Ecco perché alla Regione Lazio ci siamo schierati dalla parte di tante realtà dell’associazionismo e del sociale».
Bechis: «Zingaretti fa un dispetto alla Raggi»
Ma per Franco Bechis, direttore del Tempo, Zingaretti ha solo un altro scopo: fare un dispetto a Virginia Raggi. Il sindaco di Roma, osserva Bechis, voleva legalità da parte delle femministe che occupano abusivamente da anni un edificio Atac la bellezza di 880mila euro di fitti mai versati. Quindi, è il duro commento di Bechis, quella di Zingaretti è una scusa perché la Raggi ha già trovato casa pubblica per le poverette. E pure le équipe professionali pagate dal comune di Roma che le seguirebbero per portarle gradualmente a una vita normale e indipendente.
Bechis: «Coi soldi di Zingaretti non si aiutano le donne…»
Bechis osserva che con i soldi di Zingaretti dunque non si aiutano le donne che hanno subito violenza, ma le attività svolte dalle occupanti nella casa delle donne. Subito dopo è passato in rassegna alle attività che vengono svolte all’interno della casa: si va dai corsi di yoga e di pilates, o di tecnica vocale, e massaggi che sono pagati da chi ne usufruisce. Il resto, scrive Bechis, sono incontri, convegni e spettacoli più o meno d’arte tutti più o meno politicizzati. Sul sito Internet della associazione Lucha y Siesta che gestisce la casa ne campeggiano tre.
“Corpi impuri. il Tabù delle mestruazioni”
Uno di questi è Corpi impuri, il tabù delle mestruazioni. L’autrice è Marinella Manicardi, che fa una scoperta sensazionale sulle ferite di Cristo dopo la crocifissione. Lei si chiede infatti “perché le tre religioni monoteiste: cattolica, ebraica e musulmana considerano il corpo mestruato della donna, la donna, un corpo impuro. Perché impuro? Mentre il corpo insanguinato del Cristo è sinonimo di santità e la sua ferita sul costato assomiglia straordinariamente a un sesso femminile: un caso?”. Siccome questo capolavoro della letteratura, conclude Bechis, era stato offerto gratis, ora lo rimborsa Zingaretti con i soldi dei contribuenti laziali…
Mi danno il voltastomaco.