Botta e risposta tra Montino (Pd) e il direttore Storace su Foibe e Shoah
Caro Francesco,
leggo che da giorni e giorni non parli altro che di Foibe e che stai usando la tragedia di quelle stragi e dell’esodo di migliaia di istriani e fiumani non per coltivare, come sarebbe giusto, la memoria, ma per attaccare il tuo avversario politico. Ieri Zingaretti, oggi l’Anpi.
Ora, per carità, ognuno ha il diritto di imbastire polemiche su quello che preferisce. Ma perché la polemica abbia un senso bisogna che chi la alimenta abbia le carte in regola per farlo. Quell’accenno, almeno, di coerenza necessario perché le proprie parole possano essere prese nella giusta considerazione.
Per questo, prima di scrivere questa lettera, ho fatto una ricerca sul web per scoprire (lo ammetto, senza troppo stupore) che in occasione dell’ultima Giornata della Memoria non hai attaccato chi non celebra quella ricorrenza, come sarebbe giusto, né chi minimizza o, addirittura, rievoca quell’orrore quasi nostalgicamente, seminando simboli e motti che a quello sterminio inneggiavano.
La Shoah e le Foibe
Mi permetto di fartelo notare perché nel mio piccolo, da sindaco di Fiumicino, quel lavoro di memoria lo coltivo con coerenza da sempre, insieme alla mia giunta. Alle ragazze e ai ragazzi delle nostre scuole raccontiamo cos’è stato l’Olocausto e cosa sono state le Foibe, li portiamo sui luoghi della Shoah e anche in quelli dove morirono le vittime delle milizie di Tito. Lo facciamo da ormai 7 anni e lo faremo anche quest’anno.
Giovedì prossimo, per esempio, sarò in una delle nostre scuole insieme a Giuseppina Mellace, autrice di un libro proprio sulle Foibe. Insieme parleremo con le ragazze e i ragazzi di quello che accadde in quei luoghi, come abbiamo parlato di quello che successe nei campi di concentramento e di sterminio, anche italiani.
Trasmettere la storia e la memoria è un esercizio importantissimo, che richiede onestà intellettuale.
Le tragedie si ricordano perché non si ripetano mai più, non si strumentalizzano per attaccare l’avversario perché sarebbe come fare un torto a chi quelle tragedie le ha vissute.
Esterino Montino
Sindaco di Fiumicino
La replica di Storace
Caro Esterino, ricevo la tua lettera e te ne ringrazio. Io non ho avversari politici, ma scrivo – in questo caso – di chi omette o nega il riconoscimento di una tragedia nazionale.
Se giovedì ci sarà un’iniziativa della tua amministrazione ben volentieri valuteremo la notizia per riferirla ai lettori.
Come sempre e senza bisogno di replicare ad argomenti di dubbia consistenza. Ma il garbo della tua lettera comunque mi impone il rispetto di chi scrive al Secolo D’Italia.
L’Olocausto non l’ho mai negato. Anzi, dovetti subire dai tuoi compagni persino l’affronto di veder considerato mio padre come torturatore di ebrei. E L’Unità fu giustamente condannata per la vergognosa diffamazione. Per fortuna la storia dell’Olocausto è giustamente diffusa. Quella delle Foibe è incredibilmente soggetta ancora oggi a negazionismi persino nella giornata in cui se ne commemora il dolore.
Con grande cordialità e grazie per l’attenzione che riservi alla mia testata,
Francesco Storace
Complimenti per l’articolo,sei stato veramente moderato ed esaustivo,col tempo sei sicuramente più riflessivo.La risposta al sindaco di Fiumicino è veramente encomiabile.Colgo l’occasione per chiederti :come mai nel giorno della posa di una corona di fiori da parte della nostra sindaca c’erano solo 4 gatti spelacchiati?Non sarebbe stato il caso di fare una manifestazione di massa? Non che questo appunto è riferito solo a te (che già fai moltissimo)
,ma anche a Salvini ed alla Meloni.Io sarei certamente accorso con molto piacere.Spero che per il prossimo anno sarete più pronti,comunque grazie.A.Monesi classe 1946.