Cafè Gorille – Milano
9 Feb 2020 0:01 - di Redazione
Cafè Gorille
Via Gaetano de Castillia, 20 – 20124 Milano
Tel. 02/6887627
Sito Internet: www.cafegorille.it
Tipologia: tradizionale
Prezzi: antipasti 7/14€, primi 13€, secondi 16/18€, dolci 5€
Giorno di chiusura: Lunedì
Prezzi: antipasti 7/14€, primi 13€, secondi 16/18€, dolci 5€
Giorno di chiusura: Lunedì
OFFERTA
Nel mezzo della nuova Biblioteca degli Alberi, il piccolo “Central Park” milanese tra Gae Aulenti e i grattacieli di Porta Nuova, due palazzine emergono da un’epoca che sembra lontanissima in confronto ai maestosi edifici contemporanei che le circondano. In questo contesto di grande suggestione, in un angolo di uno dei due edifici, è stato ricavato questo simpatico bistrot multifunzionale (aperto da colazione a cena), suddiviso in una piccola sala iniziale e in una più ampia e animata con cucina a vista: l’atmosfera suggerisce una sosta piacevole con un tocco francese che richiama quanto si ritroverà nel menù (e la memoria va subito ad un celebre neobistrot parigino, Gare au Gorille). La cucina, con una lista corta e agile, non delude. Dopo un gradito vassoio con focaccia e delle olive gentilmente offerto, la nostra cena si è aperta con un classico d’Oltralpe, le escargot servite secondo tradizione con burro e prezzemolo, golose, morbide e aromatiche. A seguire un riso con patate saltate e scamorza affumicata, cotto a puntino e ben mantecato, dai sapori insolitamente delicati; più ordinaria, invece, l’entrecôte di manzo con patate arrosto e senape di Digione, unica portata che non ci ha convinti del tutto, per via di una carne in parte priva dei suoi succhi. Abbiamo concluso con un tiramisù di ottima fattura, seguito purtroppo da un caffè da rivedere dal punto di vista dell’estrazione.
Nel mezzo della nuova Biblioteca degli Alberi, il piccolo “Central Park” milanese tra Gae Aulenti e i grattacieli di Porta Nuova, due palazzine emergono da un’epoca che sembra lontanissima in confronto ai maestosi edifici contemporanei che le circondano. In questo contesto di grande suggestione, in un angolo di uno dei due edifici, è stato ricavato questo simpatico bistrot multifunzionale (aperto da colazione a cena), suddiviso in una piccola sala iniziale e in una più ampia e animata con cucina a vista: l’atmosfera suggerisce una sosta piacevole con un tocco francese che richiama quanto si ritroverà nel menù (e la memoria va subito ad un celebre neobistrot parigino, Gare au Gorille). La cucina, con una lista corta e agile, non delude. Dopo un gradito vassoio con focaccia e delle olive gentilmente offerto, la nostra cena si è aperta con un classico d’Oltralpe, le escargot servite secondo tradizione con burro e prezzemolo, golose, morbide e aromatiche. A seguire un riso con patate saltate e scamorza affumicata, cotto a puntino e ben mantecato, dai sapori insolitamente delicati; più ordinaria, invece, l’entrecôte di manzo con patate arrosto e senape di Digione, unica portata che non ci ha convinti del tutto, per via di una carne in parte priva dei suoi succhi. Abbiamo concluso con un tiramisù di ottima fattura, seguito purtroppo da un caffè da rivedere dal punto di vista dell’estrazione.
AMBIENTE
Tante le suggestioni tra passato e presente: arredi dai colori chiari, legno e decoupage e all’ingresso un’insolita parete di muschio (ormai essiccato).
SERVIZIO
Cordiale e gentile, dallo stile informale ma pieno di attenzioni.
Recensione a cura di: Milano de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net