Conte regala una speranza agli italiani: «Mi dimetto se Renzi sfiducia Bonafede»
Lo scontro è divampato fino a tarda sera, quando il premier Conte s’è lasciato scappare, per la prima volta, l’ipotesi di una resa. «Semmai si dovesse arrivare a una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Bonafede, ne trarrei le conseguenze…». E la mozione di sfiducia contro il ministro che ha firmato la riforma della prescrizione pare sia già scritta. Renzi la tirerà davvero fuori o la minaccia solo?
«Caro presidente, se vuoi aprire la crisi, apri la crisi». La frase, affidata ai social questa notte dal leader di Italia Viva, non lascia presagire niente di buono per il governo giallo-rosso. Soprattutto alla luce della diserzione dei ministri renziani dal Consiglio dei ministri che ieri sera ha esaminato anche il tema prescrizione.
Conte vacilla davvero
La replica dei renziani
In serata, nuova replica di Matteo Renzi a Conte. Su Fb. «Finito adesso da Del Debbio, tranquillo e rilassato come sempre, più di sempre. E dire che oggi tanti mi insultano sulla prescrizione. Come mi insultavano sugli 80€, sui diritti civili, sull’Imu prima casa, sul canone in bolletta, sul superammortamento, sul dopo di noi. O più recentemente sul PIL azzerato dai populisti, sul bloccare l’aumento Iva o sul mandare a casa Salvini. Sono abituato: chi mi insulta non guarda la sostanza ma giudica sulla base di un pregiudizio. Di un’antipatia. Ma io rispondo con un sorriso grande».
I grillini pronti a dire “vaffa” a Renzi
Mancavano solo i grillini, in questa rissa a distanza. «La manifestazione di domani un ritorno al vaffa? Ogni tanto un vaffa va sempre bene. Non dal governo? Non ho detto la parola intera, quando uno è al governo la vien da dire poi si morde la lingua. Sa con Renzi quante volte ti viene istintivo…». Il viceministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni in un’intervista a Circo Massimo, su Radio Capital, stamane è stato chiaro. «Siccome c’è al revisione della delibera sui vitalizi il 20, chiediamo agli italiani di darci una mano a ricordare a chi sta nei palazzi che il mondo reale fuori vuole che i politici vengano trattati come i cittadini».
Ma no, perché? Come faremo a superare tante emergenze senza l’avvocato del popolo ? Vedrete che, tra tante “ineludibili” emergenze, e tanti aggiustamenti pastrocchiati , Conte troverà il modo di continuare ad imporre la propria fetida presenza al popolo italiano ; certo, quando c’è da sacrificarsi in nome di una superiore necessità, lui non si tirerà indietro : anche a costo di attaccare Zingaretti o qualche altro scomodo socio dell’attuale maggioranza. Questo è lo stile ( e l’etica).