Coronavirus, le persone con disabilità sono tra le più vulnerabili: ecco cosa bisogna fare

25 Feb 2020 10:06 - di Antonio Guidi
coronavirus

Riceviamo e pubblichiamo un interessante articolo di Antonio Guidi sul coronavirus e le persone con disabilità

In questa dolorosa e per molti versi scandalosa vicenda del Coronavirus che vede l’Italia nella drammatica classifica dei paesi con più alto tasso di contagio al terzo posto é necessario parlare di una fascia di popolazione fragile e quindi maggiormente vulnerabile all’aggressività del virus. Le persone con disabilità e in particolare tutte quelle colpite da malattie neurodegenerative come la Sla, la Sma, le diverse sindromi distrofiche sono persone che proprio per le loro patologie pregresse presentano difficoltà nella respirazione autonoma e sono quindi più vulnerabili a questa forma virale. Spesso queste persone, nonostante la loro disabilità conducono una vita sociale attiva, ricca di impegni lavorativi, riabilitativi e ludici.

Coronavirus, telelavoro per le persone con disabilità

È necessario per loro prevedere immediatamente il telelavoro soprattutto se impiegati in luoghi di lavoro affollati che possano esporli maggiormente a questi agenti patogeni particolarmente virulenti. In questo periodo ospedali e presidi di primo soccorso e laboratori sono presi d’assalto per dare risposte ai casi di contagio o potenziale contagio. Il governo non dimentichi chi, come malati ematici o persone che necessitano di costanti sedute riabilitative e controlli salvavita, ha necessità di accedere giornalmente a questi presidi. In questo periodo critico appare indispensabile esternalizzare i servizi di diagnosi e terapia per le persone infette o sospette da coronavirus in modo da poter rendere la sanità di nuovo disponibile a tutti.

L’eroismo del personale medico e paramedico

In questo momento di grande criticità ed emergenza dove gli unici eroi sono il personale medico e paramedico che rischiano la vita pur di salvare quella di tanti cittadini, come mi informa il responsabile della regione Toscana del dipartimento disabilità – A. D’Anteo, il Sindaco Nardella dona 250000 mascherine alla Cina. In un momento di carenza gravissima di questi presidi uno dei più importanti amministratori decide di volgere la sua cura a migliaia di km di distanza. Ma del resto si sa, l’erba del vicino per la sinistra è sempre più verde.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *