È scandalo Gualtieri. È candidato e impazza in tutte le televisioni dov’è la par condicio?
Ormai in tv è scandalo Gualtieri. Il ministro dell’economia imperversa sugli schermi, si intrufola nelle nostre case, abusa del suo potere per dispensare promesse, fare annunci, violare ogni forma di par condicio. Stamane ce lo siamo dovuti sorbire anche all‘Aria che tira, da Myrta Merlino, dove è andato a raccontare un po’ di balle e persino che domani si pubblica in Gazzetta ufficiale il provvedimento sul cuneo fiscale. (Anche se su Facebook e Twitter della trasmissione non si trova traccia, quasi a nascondere…).
L’Agcom garantisce le scorrerie di Gualtieri?
E’ una vergogna che durerà fino al primo marzo o interverrà qualche autorità, a partire dalla ormai cadaverica autorità per le comunicazioni a stroncare questo andazzo? Il ministro è candidato in un collegio per la Camera, a Roma, lasciato libero da Gentiloni promosso all’Unione europea.
Ebbene, se Gualtieri deve prendere voti non può permettersi di farlo a scapito dei suoi concorrenti, che in televisione non hanno spazio. Provi la Merlino a invitare Maurizio Leo, lo sfidante del centrodestra, e scoprirà quante balle le ha raccontato il ministro candidato. Oppure la sfidante candidata dai Cinquestelle, Rossella Rendina, esponente del partito che sostiene il governo Conte: ci scappa una domandina? In competizione c’è pure Marco Rizzo, comunista vero e non finto come Gualtieri. C’è spazio per un confronto?
E gli altri candidati restano ignorati
A partire dal carico fiscale, dalla prossima riforma del catasto, da quella che lui chiama ipocritamente rimodulazione dell’Iva. Per finire col crollo del Pil. Perché un rappresentante del governo Conte deve essere favorito se ha deciso incredibilmente di candidarsi in elezioni suppletive come mai è accaduto?
Ha ragione il senatore Urso, quando invita Conte a prendere la delega all’economia almeno in campagna elettorale. È inaccettabile quanto sta accadendo, anche se i giornalisti non se ne accorgono. Ma il potere non può disporre così liberamente della democrazia e dell’informazione: ci sono leggi – peraltro pretese proprio dalla sinistra – che impongono parità di condizioni tra candidati. Ed è un vero e proprio sopruso lo spettacolo triste di un ministro che ha bisogno di farsi spalleggiare dalle televisioni.
con quella faccia da psicopatico poi…
Perche non hai citato Adinolfi come candidato?
ne ho dimenticati anche altri per la verità. rimedieremo