Fratelli d’Italia ai conservatori europei: “Alleanza delle Patrie per l’identità delle Nazioni”
L’identità di chi dice “prima la nostra Patria”
Quando Trump dice “America first” o noi diciamo “Prima gli italiani”, c’è sicuramente anche un aspetto di difesa dell’interesse economico nazionale rispetto agli altri Stati, ma a mio avviso per noi conservatori il riferimento dovrebbe essere soprattutto alla Grande finanza e ai grandi poteri economici che stanno imponendo la loro volontà agli Stati nazionali. Il messaggio “prima la nostra Patria” vuol dire, nella mia visione, ribadire il primato dell’economia reale su quella finanziaria. Ribadire la sovranità popolare sulle entità sovranazionali prive di legittimazione democratica.
Ungheria e Polonia sotto attacco
Un moderno conservatorismo nazionale difende le identità delle nazioni come base per nuove cooperazioni. È per questo che, mentre difendiamo la sovranità italiana, non dimentichiamo di difendere anche quella dell’Ungheria di Viktor Orban o della Polonia di , ancora una volta sotto attacco da parte del mainstream progressista europeo. E’ per questo che difendiamo – senza la vergognosa ambiguità che caratterizza la sinistra – il diritto dello Stato di Israele alla sicurezza e a un futuro di pace e prosperità.
Il nostro patriottismo è quello che vuole difendere le nostre Patrie dalle grandi sfide della nostra epoca. Sfide che segneranno il futuro e la sopravvivenza stessa della nostra civiltà e che devono trovarci uniti. La divisione tra nazionalismi esasperati è perdente quanto la debolezza di indefinite entità sovrannazionali come la UE. La risposta non può che essere l’alleanza delle patrie che si riconoscono in un destino comune.
Con i Conservatori europei per rimanere liberi
È questa visione che ci ha portato ad aderire alla grande famiglia dei Conservatori europei. L’idea di una nuova Europa come confederazione di Stati nazionali sovrani capaci di cooperare su grandi materie e di rimanere liberi di autodeterminarsi sugli aspetti della nostra quotidianità. E’ molto di più di una scelta di posizionamento politico, è una di scelte di campo.
Ho davanti ai miei occhi una immagine. È quella del Presidente americano Reagan e di Papa Giovanni Paolo II passeggiare nei giardini della residenza del Presidente americano in Florida. Era il 1987. E’ l’immagine di due grandi uomini che percorrono il sentiero della storia insieme, in quello scorcio di XX secolo che avrebbe cambiato il mondo da lì a poco grazie a loro con la caduta del comunismo.
Ricordarli oggi qui, non è un semplice omaggio, è un monito e un impegno per noi: non tradire il loro sogno di libertà, che è anche il nostro.
Mi aspettavo che partecipasse anche il Sen. Salvini…. comunque va bene così.