I testi violenti di Junior Cally letti in commissione di Vigilanza. «È una vergogna che sia ancora in gara»

4 Feb 2020 17:46 - di Fortunata Cerri
Junior Cally

Non si placano le polemiche contro il rapper romano Junior Cally che salirà sul palco di Sanremo. I testi del cantante che esalta stupro e femminicidio sono stati letti dai commissari durante una plenaria della Commissione di Vigilanza Rai. Durante l’incontro è stata votata la risoluzione del deputato di FI, Giorgio Mulè per rendere noti anche i compensi di natura artistica, che non è passata.

Junior Cally, Gasparri e Mollicone: «Parole inaccettabili»

La seduta ha visto riecheggiare nell’aula di Palazzo San Macuto il testo di uno dei brani più vergognosi del rapper. Si chiama gioia (che non è quella in gara al Festival) è stata letta da deputati e senatori. Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, dopo avere elencato i passaggi più “volgari” del testo, si è chiesto se per «la Rai par condicio significhi mettere insieme la Jebreal e Cally?». Anche il deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, dopo avere letto alcuni passaggi della canzone di Cally, ha parlato di “parole inaccettabil”. E ha definito «assurdo il fatto che Cally sia in gara all’Ariston». A leggere i testi del rapper e a commentarli negativamente ci sono stati anche la deputata di FdI, Daniela Santanché. E poi la senatrice di FiBp-Udc, Maria Alessandra Gallone. E anche la senatrice della Lega, Simona Pergreffi.

Le polemiche si allargano

Contro la presenza di Cally a Sanremo c’è anche Anna La Rana, presidente nazionale dell’Associazione Giuriste Italiane e vice-presidente internazionale delle giuriste. La Rana lancia un appello «per l’allontanamento dal Festival di Sanremo del pseudo cantante rap Junior Cally che nelle sue canzoni con i relativi video, anziché inneggiare all’amore, al rispetto se non alla venerazione della donna, esplode in bestiali atteggiamenti contro la stessa». «Mi fa meraviglia – scrive – come dirigenti Rai, il presentatore Amadeus, abbiano acconsentito ad una tale assurda scelta. Noi donne giuriste da sempre, a livello nazionale e internazionale, cerchiamo di tutelare la donna in ogni sua realtà sociale. Sia nel lavoro che nella famiglia e fortemente combattiamo ogni discriminazione verso la stessa. Rimaniamo quindi allibite dinanzi ad una scelta così assurda».

 

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