Il coronavirus attacca l’esercito: contagiato un militare a Milano. Ora gli agenti in strada sono preoccupati

24 Feb 2020 18:52 - di Redazione
Esercito a Milano foto Ansa

Ora il contagio dilaga. E a Milano il coronavirus attacca un militare, residente a Cremona, ma in servizio nella città scaligera, è risultato positivo al Covid-19. In una nota l’Esercito fa sapere che già sono state disposte tutte le misure a tutela del personale. E, contestualmente, spiega come «il militare risultato positivo era assente dal servizio già da mercoledì della settimana scorsa. Si trovava nella propria abitazione», dunque, «quando ha avvertito l’insorgenza della sintomatologia che lo ha indotto ad avvisare il personale sanitario». Ora però gli agenti in strada, esposti più di altri, hanno timore che il caso del collega cremonese possa ripetersi. Un timore di cui si è fatto interprete e portavoce anche Matteo Salvini, che a riguardo ha sollecitato una volta di più: «Proteggere le forze dell’ordine».

Coronavirus, contagiato un militare a Milano

Una vicenda avvolta ancora nel mistero, come tante altre storie di contagi e diffusione del virus. Non è ancora chiaro, infatti, come il soldato abbia contratto il virus che si è diffuso rapidamente nel Nord Italia. E che tiene sotto scacco Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Un’area, quella settentrionale, in cui si sono registrati già 6 decessi e oltre 200 infettati. Certo, è ancora presto per capire se il contagio sia avvenuto mentre il miliatre era in servizio oppure in un altro momento. Resta comunque il dato: è il primo uno in divisa colpito dal coronavirus. Il primo operatore delle forze armate e di polizia che risulta positivo al Covid 19 nel Belpaese.

Le norme di tutela e sorveglianza sanitaria disposte dall’esercito

Anche per questo, come apprendiamo dal sito de Il Giornale, da un lato, «l’Esercito ha disposto immediatamente “le norme di massima tutela e la sorveglianza sanitaria” di tutto il personale che era presente “nell’infrastruttura in cui era temporaneamente impiegato e che possa essere entrato in contatto con il militare nei giorni precedenti”. In particolare, fanno sapere le autorità del settore in una nota, «sono state prontamente avviate le verifiche sanitarie di tutto il personale della base per il previsto periodo di sorveglianza sanitaria».

La circolare sui “protocolli operativi” per i poliziotti che lavorano in strada

Dall’altro, sulle norme sollecitate in una lettera “urgente” indirizzata al ministro Luciana Lamorgese e al capo della Polizia, Franco Gabrielli da Italia Celere, apprendiamo sempre da Il Giornale che i «protocolli operativi» per i poliziotti che lavorano in strada «a contatto con il pubblico» si limiterebbero a una circolare. In cui si fa riferimento a guanti e maschere facciali FFP3 in dotazione agli operatori impeganti in strade, stazioni e luoghi pubblici. Peccato che, sempre la stessa circolare, fa riferimento anche a «difficoltà di approvvigionamento delle mascherine». Dunque?

 

 

 

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