La Segre alla Sapienza, il consiglio di “7Colli”: «Senatrice, domani abbracci quello studente di destra»
Domani alla Sapienza di Roma, come è noto, la senatrice a vita Liliana Segre riceverà la laurea honoris causa. Fin qui nulla di strano se non fosse che il saluto verrà portato da uno studente “sbagliato”.E tanto è bastato per sollevare uno tsunami di polemiche da parte dei democratici e “tolleranti” studenti antifascisti. Ma siamo alla Sapienza o a Cinecittà?, se lo chiede Francesco Storace sul sito 7Colli.it.
Segre, ancora polemiche sullo studente di destra
«Si fa “il solito cinema” perché l’universitario è Valerio Cerracchio, di destra. Tranquilli, non sarà un saluto romano. È semplicemente – si legge sul sito – e con onore rappresentante della lista più votata nella giunta dell’Università. E suscitano pena le polemiche sollevate alla vigilia di un evento che è importante per la conoscenza storica». Liliana Segre è simbolo della tragedia del popolo ebraico, sopravvissuta allo sterminio. Perché inquietarsi se a renderle omaggio sarà uno studente della Sapienza solo perché non è di sinistra? Alla cerimonia saranno presenti anche il presidente Mattarella, il ministro Manfredi. Con loro anche il Magnifico Rettore Gaudio che, di fronte alle polemiche dei soliti noti della sinistra, si prende la briga di giustificare la presenza dello studente di destra. E fa sapere che Cerracchio è capitato per la rotazione tra gli studenti eletti nell’organismo di rappresentanza dei giovani universitari.
«Senatrice, abbracci quel ragazzo»
Insomma il rettore dell’ateneo – osserva l’articolo – «teme l’ira di quegli estremisti rossi che invitano la Segre a partecipare anche a una specie di assemblea per una “riflessione sull’antifascismo”. Del resto, La Sapienza è quella che impedì di parlare persino a Papa Ratzinger. Con buona pace dei provocatori di professione, però, il rispetto per la senatrice a vita non mancherà. «E non c’è bisogno di alcuna cagnara», scrive Storace che dà un consiglio non richiesto alla senatrice. Quello di abbracciare quel ragazzo, che già alla vigilia dell’evento ha pronunciate parole assolutamente condivisibili da chiunque (credo nella democrazia e nella nostra Costituzione).
Magari chi lo contesta appartiene a quella galassia rossa che nei cortei per il 25 aprile fa sempre parte di quella compagnia estremista «che contesta puntualmente il passaggio della Brigata Ebraica».
Provocatori di professione che strumentalizzano il dolore
Ma non ci sono solo gli hater dell’Accademai, osserva l’articolo. Meraviglia leggere sul Corriere della Sera, che per primo ha dato la notizia, che nella scelta di Cerracchio non c’à stata nessuna forzatura. E perché? Bisognava discriminare un ragazzo per le sue idee? Da questo ennesimo episodio di intolleranza e odio ideologico si ricava una pessima lezione: se non volete ascoltare i giovani, non pretendete poi che loro stiano a sentire voi.
Sulla proposta di abbraccio tra la senatrice a vita, simbolo della Shoa, e lo studente di destra, Storace ha promosso una raccolta di firme indirizzata a Mattarella.“Presidente, lo dica alla senatrice Sege: abbracci quel ragazzo di destra. Basta odio”.
Mi meraviglia che dopo oltre 60 anni si facciano ancora discriminazioni tra persone che la pensano in modo diverso.
La libertà di pensare in modo diverso è simbolo di alta democrazia e non è detto che coloro che contestano una ideologia o un partito siano dalla parte della verità.
Siamo seri: la contestazione va fatta su quelle parti proposte da un partito che limitano la libertà di pensiero dei cittadini.
Di esempi di questa fatta Ve sono stati tanti e continuano ad esserci.
Tutti gli autoritarismo vanno condannati: cerchiamo di essere chiari.
La verità non sta solo da una parte: è un sillogismo di parte e quindi autoritario.